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CONTE, L'INTERVISTA ESCLUSIVA: "crescere per strada mi ha reso uomo. Nessun insulto mi toglie la leccesità"

Le parole del tecnico del Napoli Campione d'Italia sotto l'ombrellone al Corriere della Sera

PORTO CESAREO - Da Porto Cesareo alle colonne del Corriere della Sera il passo è breve, se l'interlocutore è il tecnico Campione d'Italia e di cui parlano tutti, Antonio Conte, il protagonista dell'ultima stagione calcistica italiana.

Il maggior quotidiano nazionale italiano l'ha intervistato scavando nel personale, andando indietro sino alla sua infanzia, ovviamente arrivando sino al futuro. Ecco le sue parole.

Lecce di una volta - “Sono cresciuto per strada, dove devi imparare a cavartela, ad affrontare le situazioni, a confrontarti con chi è più forte di te o chi vuole prevaricare così come con gli altri. Mi ha reso certamente un uomo forte”.

Educazione - “I miei genitori poi mi hanno dato una educazione molto dura, mi hanno insegnato che se vuoi chiedere 1 cosa devi prima dare, devi prima comportarti, devi prima meritare. Noi siamo quel che riceviamo dalle nostre famiglie, che in questi tempi vengono molto a mancare con i giovani. Ci vuole educazione, sacrificio, valori che si stanno perdendo”.

Gli stessi valori portati alla figlia - “Io e Elisabetta siamo certamente una coppia agiata, il lavoro ci ha permesso benessere, ma abbiamo quei principi dietro. Non è che perché siamo benestanti non conosciamo il valore dei soldi o non lo diamo quando facciamo una cosa per la nostra Vittoria. Le cose i figli le devono ottenere con la fatica, con impegno, sacrifici negli studi e rinunce. Non perché sono stati fortunati a nascere in una famiglia benestante”.

Privazioni - “Questo è un lavoro che ti dà tanto ma ti fa stare sempre lontano da tutto. Ecco, non aver visto la crescita di mia figlia è stata una grande privazione. Molte volte mi sono sentito solo nella mia carriera”.

Il rapporto altalenante con Lecce - “Nessuno mi potrà togliere la mia leccesità, mai. Io mi sento leccese, il mio presente, il mio futuro, la mia quotidianità quando posso è sempre leccese, come i miei amici, i miei rapporti, le mie abitudini. In questo senso nessuna ‘tensione’ potrà togliermi quel che sono e quel che mi sento”.

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