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LA FIGC FA SUL SERIO, LOTITO AL MURO: "NO alla Salernitana a un fedelissimo e con un budget che non basta neanche per l'andata di campionato"

Bocciato il "trust" proposto dalla proprietà uscente dei granata: soluzione entro sabato o niente Serie A

ROMA - E' guerra.

La FIGC fa sul serio e dice “no”, mettendolo per iscritto, al “trust” per la gestione della proprietà della Salernitana in Serie A.

Entro sabato 3 luglio la Federazione Italiana Gioco Calcio pretende anche una alternativa immediata a quanto proposto dal tandem Lotito-Mezzaroma, diversamente il 7 luglio il Consiglio Federale farà a coriandoli la promozione in A dei granata.

Per la FIGC in virtù del processo di scelta delle persone che avrebbero portato avanti la società per sei mesi col mandato di vendita non si poteva concretizzare un “trust” vero e proprio, ma di fatto una proprietà controllata dagli stessi attuali patron.

Lotito e Mezzaroma, infatti, avevano scelto un fedelissimo del Presidente della Lazio di fatto collegato all'orbita di professionisti che girano attorno a Lotito, ossia il Generale della Guardia di Finanza Ugo Marchetti che lo stesso Lotito nel 2017 voleva candidare alla Presidenza della Lega Calcio per uscire dallo stallo delle nomine di quella fase della politica calcistica.

Manca il presupposto basilare della terzietà, insomma, il candidato alla guida del “trust” è troppo vicino alla proprietà attuale.

Ma non è tutto perchè la FIGC ha rilevato anche come non sia affatto assicurata in questo modo l'indipendenza economica e operativa dei nuovi vertici societari rispetto a Lotito e Mezzaroma, perchè nel piano finanziario i due hanno lasciato alla Salernitana solo le briciole, ossia la prima rata dei diritti televisivi che dovrebbe coprire l'intera gestione finanziaria della società.

Troppo poco per la FIGC, così poco da non bastare neanche a coprire i costi del girone d'andata.

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