Cronaca

SUICIDIO O FEMMINICIDIO? C'è un testimone: "litigavano di brutto". IL VIDEO DI UN IDIOTA: Roberta che penzola dal balcone sui WhatsApp di mezza Casarano

Ecco gli sviluppi di indagine della vicenda di cronaca che ha sconvolto queste festività natalizie nel Salento

08.01.2024 13:14

CASARANO - “Litigavano di brutto, i toni erano molto concitati, poi comunque hanno consumato qualcosa, hanno mangiato e sono andati via”.

C'è una testimonianza nel giallo della morte di Roberta Bertacchi, la 26enne originaria di Ugento ma da tempo residente a Casarano trovata senza vita appesa per il collo alla sciarpa da ultras del fidanzato al balcone della casa di famiglia in Via Ruffano, alla periferia del paese.

La testimonianza è quella di un ragazzo originario di Ruffano presente in un pub dove Roberta con il suo ragazzo ha trascorso l'ultima serata della sua vita prima o di farla finita o di essere uccisa mettendo in scena una simulazione di suicidio, secondo le due piste diametralmente opposte che segue il PM Maria Rosaria Petrarolo, titolare dell'indagine contro ignoti e in cui è stato già sentito il fidanzato della giovane donna, un pregiudicato di Casarano.

Il ragazzo ha parlato a lungo davanti ai Carabinieri come persona informata sui fatti, spiegando di aver lasciato Roberta a casa, dove poi la 26enne avrebbe autonomamente deciso di farla finita.

Non aiuta gli inquirenti il fatto che il telefono della vittima fosse da qualche giorno in un centro di assistenza e telefonia per un guasto: gli ultimi spostamenti, eventuali sms o riscontri sullo stato psicologico della ragazza non saranno dunque facilmente ricostruibili, se non piuttosto datati, non si potranno riferire all'immediatezza dell'evento.

Certamente la relazione con questo giovane del posto non era delle più facili, la stessa Roberta su Instagram parlava di “amore tossico”, riferendo che “se fossi un dolore sarei il più forte”, relativamente alla sua condizione attuale per via della situazione sentimentale complicata.

Per stare meglio Roberta si era anche rivolta al Centro di Igiene Mentale della sua ASL di competenza, dove aveva già avuto qualche interazione con psicologi e psicoterapeuti.

Sulla triste fine di questa ragazza si addensano anche le ombre degli sciacalli che in questi giorni nelle chat di WhatsApp hanno fatto circolare un video realizzato da un automobilista di passaggio che invece di prestare o chiedere soccorso a Roberta, o pensare alla gravità di ciò a cui stava assistendo, si è messo a riprendere dalla sua auto con il cellulare il corpo di Roberta che penzolava dal balcone, girandolo di cellulare in cellulare.

La famiglia di Roberta ha già fatto sapere che denuncerà tutti quelli che hanno contribuito alla diffusione “virale” del video, oltre ovviamente al suo autore.

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