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L'intervista sotto l'ombrellone: LORIERI "in porta protetto dalla Curva"

Continuiamo il nostro viaggio estivo tra i giallorossi del passato

PORTO CESAREO - Se parli di portieri a Lecce nessun tifoso, grande o piccolo, può dimenticare il mitico Fabrizio Lorieri, un'istituzione giallorossa, prima sul campo con 140 presenze dal 1995 al 1999, con 3 campionati vinti in 4 stagioni, e poi da Preparatore dei Portieri di Rosati e Benassi, nella sua 2° vita giallorossa dal 2010 al 2013.

Ora è in vacanza proprio nel Salento, tra Porto Cesareo e le altre bellezze del nostro territorio, prima di rituffarsi nel calcio e riprendere con il Sassuolo, dove lavora nel team tecnico di Eusebio Di Francesco; l'abbiamo raggiunto al telefono per una nuova puntata delle nostre interviste sotto l'ombrellone.

Il presente - "Alleno i portieri del Sassuolo, che da 2 anni sta sorprendendo tutti con una squadra giovane e sostanzialmente quasi tutta italiana. In porta stiamo lavorando bene, Consigli è stato in questa stagione uno dei migliori portieri della Serie A".

I ricordi - "I miei 4 anni a Lecce da calciatore sono costellati da splendidi ricordi, tra cui custodisco gelosamente la vittoria del campionato a Cesena con tutto lo stadio invaso di colori giallorossi. Avevo la tribuna alle spalle nel 1° tempo, ero protetto dalla mia Curva. La nostra era una squadra di uomini veri, senza fenomeni, ma con tanti attributi. In quella stagione in una gara fondamentale parai anche 2 rigori in una stessa partita (Ternana - Lecce 0-1, IL VIDEO SOTTO).

Il presente - "Fui uno dei primi tasselli di quella grande squadra ad essere contattato a fine carriera, direttamente da Giovanni Semeraro. Fu lui a convincermi. E' stata una figura importante nel mio percorso a Lecce, con lui abbiamo avuto anche delle discussioni quando ho lasciato la città, ma senza eccedere, solo per amore".

I compagni - "Mi sento spesso con Palmieri, con cui ho mantenuto un rapporto di amicizia importante. Credo che con Francioso abbia costituito una delle coppie-gol più importanti della storia del Lecce, con 40 reti in un anno in Serie B, numeri da paura. Poi non posso dimenticare Giannini, con cui ho giocato a Lecce e prima a Roma: il suo calcio mi ha deliziato, classe cristallina anche in allenamento".

La città - "Non posso dimenticare l'affetto che si riversò su di me quando decisi di lasciare la maglia giallorossa, migliaia di persone mi invitarono a restare. La tifoseria del Lecce è dotata di grande intelligenza, lo ha dimostrato anche quando i rapporti si sono incrinati o nella mia 2° vita da Preparatore dei Portieri. A Lecce ho vissuto momenti belli e brutti, contrasti con la proprietà e non solo, ma i tifosi del Lecce sono brava gente. Hanno sempre saputo distinguere e capire le situazioni".

Il ritorno - "Quando sono tornato l'ho fatto con piacere, sono contento che Rosati e Benassi siano stati protagonisti di grandi stagioni e si siano costruiti una bella carriera da portieri. Ovviamente non posso dimenticare l'affetto incredibile e l'entusiasmo ricevuto al mio ritorno, non più da calciatore, ma se possibile ancora più amato dalla gente. Un segno evidente che tra me e Lecce c'è un legame indissolubile. Nessuno potrà spezzarlo".

PUNTATE PRECEDENTI (CLICCA SUL NOME PER LEGGERE L'INTERVISTA):

1 - Serse Cosmi.

2 - Alain Baclet.

3 - William Viali.

4 - Alberto Savino.

5 - Carlo Vicedomini.

6 - Eugenio Fascetti.

7 - Francesco Palmieri.

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