
DISPERAZIONE FOGGIA: ritiro in casa nella città più calda d'Italia e ghiaccio dalla pescheria. LA SOCIETA': "narrazione falsa"
Il dramma calcistico di una città che non merita così tante sofferenze, ancora, anno dopo anno
FOGGIA - Il Presidente Canonico ci ha provato a iniettare nuovo entusiasmo con l'arrivo di un “eroe” del passato, il tecnico Rossi, ma oltre alle cartoline tornasole, alle bandiere e ai miti c'è bisogno dei soldi…
Il Foggia scampato alla retrocessione in D al play out dopo un finale di stagione scorso senza stipendi e a precipizio verso il penultimo posto al 3 di agosto non sa ancora come potrà disputare il prossimo campionato di Serie C. Con quali certezze economiche, con quale squadra, con quali motivazioni.
In organico a Rossi ci sono non più di 10 giocatori, poi il resto sono giovani delle giovanili aggregati per dare un senso di squadra a una decina di persone.
Dall'avvio del calciomercato sono arrivati 2 soli rinforzi (uno da Lecce, Winkelmann), la campagna abbonamenti è stata soppressa, gli sponsor sono scappati tutti via.
Quel che resta del Foggia si allena a Trinitapoli, in provincia, più o meno sotto 36°, 37° base di temperatura. Il ghiaccio per infortuni e indurimenti muscolari lo staff lo procura grazie a una pescheria del posto che si è offerta di dare una mano.
“Soltanto un singolo episodio dovuto ad un problema tecnico ai refrigeratori della società e una narrazione volutamente falsa destinata a minare la rinascita del club”, la precisazione che arriva dalla dirigenza rossonera.
Di certo resta l'estate di sofferenze atroci e di incognite per una grande piazza, una grande tifoseria degna di altre categorie.
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