Ospiti

SARRI, UN UOMO UNA GARANZIA: "dalla panchina non si è sentito nessun ululato razzista. Nel 1° tempo potevamo farne 3"

Le parole del tecnico dei biancocelesti a fine partita, tra parolacce e uscite infelici

LECCE - Dalla polemica della vigilia sul terreno di gioco del “Via del Mare” alla presunzione presunta dei suoi che in realtà sarebbero solo un branco di perdenti che non hanno mai vinto nulla. Parole intense, pesanti, quelle di Maurizio Sarri: il tecnico della Lazio ha parlato in Sala Stampa dopo questo scivolone in casa del Lecce.

Sul terreno di gioco del “Via del Mare” - “Inutile che mi prendete anche per il culo. Mi hanno fatto una domanda e ho detto semplicemente che ero preoccupato per il calcio italiano. Bisogna leggere tutte le mie parole: le nostre strutture sportive, questa compresa, sono in decadenza”.

Due Lazio - “Dobbiamo capire cosa ci succede. Nei primi 30 minuti potevamo fare anche 3 reti, poi abbiamo iniziato ad abbassarci a fine 1° tempo, c'erano le avvisaglie del calo che poi si è verificato nella ripresa sia pure senza correre pericoli. Nel 2° tempo abbiamo perso anche sino a 5 o 6 palloni da soli, creando l'azione del pareggio. Abbiamo finito su un bassissimo livello di intensità mentale. Non siamo guariti da niente”.

Cori razzisti - “Non voglio passare per menefreghista ma non ho sentito niente. Mi sono anche avvicinato al quarto ufficiale per capire cosa succedeva, ma ho notato che anche la panchina del Lecce faceva le stesse domande: non si è sentito niente. Ho sentito solo i cori di incoraggiamento per Umtiti. Certi atteggiamenti, se si sono verificati, non devono essere comunque associati ai tifosi della Lazio nella loro interezza, ma a una minoranza”.

Siamo tutti responsabili - “Come tutte le componenti ho le mie colpe, forse anche di più. Volevo togliere Milinkovic Savic per esempio ma dopo il loro pareggio ci siamo anche fraintesi sul cambio. Siamo andati un po' tutti in confusione”.

Calo fisico? No, di più - “Non è questione di calo fisico, ci siamo proprio fermati. Nel 2° tempo il Lecce ha sbranato la partita, noi ci siamo spenti. La partita gliela abbiamo consegnata. Sulla cilindrata di questa squadra posso fare poco, è il gruppo che corre più forte nei dati che abbiamo almeno tra quelli che ho allenato negli ultimi 8 anni. Il mio Chelsea, per esempio, correva molto meno di questa squadra”.

Mancanza di umiltà? Ma chi cazzo siamo? - “Si può valutare anche questo, sì. Molliamo mentalmente, usciamo dalla gara e poi tornare dentro è complicato. E' inconcepibile pensare che siamo presuntuosi. Perché dovremmo essere presuntuosi? Presuntuosi di cosa? Alla fine chi cazzo siamo? Questo è un gruppo che non ha vinto grandi cose, singolarmente i ragazzi chi cazzo sono per essere presuntuosi”?

Commenti

SPEZIA-LECCE inizia dal Giudice Sportivo. Il Lecce perde HJULMAND
Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio