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LA CONFERENZA "LIVE". Parla STICCHI DAMIANI: tutto il futuro del Lecce su SoloLecce.it

Dalle 10.30 la nostra testata vi aggiornerà minuto dopo minuto, dichiarazione dopo dichiarazione sulla conferenza stampa del Presidente del Lecce

03.06.2025 09:52

LECCE - Minuto dopo minuto, argomento dopo argomento, nel nostro consueto stile (ripreso negli ultimi anni da più parti… “improvvisamente”…), vi porteremo con noi in Sala Stampa al “Via del Mare” dove il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani terrà la conferenza stampa resoconto di fine anno che sarà allo stesso modo il punto di partenza operativo sul prossimo anno di Serie A del Lecce.

Dalle 10.30 su questa pagina aggiornamenti in tempo reale sulla conferenza stampa del massimo dirigente giallorosso, un appuntamento da non perdere.

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Sala Stampa come facilmente immaginate gremita, in attesa che si presenti il Presidente del Lecce per avviare questo punto con i giornalisti sul recente passato e sul futuro del Lecce. Restate connessi, c'è qualche minuto di ritardo ma pochi istanti e si parte.

Prende la parola il Presidente Sticchi Damiani.

Silenzio lungo e necessario - “Stagione complicata, lunga, faticosa, ho dedicato questi mesi senza parlare a mettere tutto me stesso, come tutti i soci, nel raggiungimento di questo risultato. Sono stati mesi delicati, qualunque parola rischiava di essere interpretata male”.

Fiorita - “Vorrei partire da Fiorita, non posso che farlo. Questa salvezza, mai raggiunta in 117 anni di storia, è ovviamente per lui che ne è stato grande artefice. Ci ha guidato dal cielo dopo aver fatto parte così tanto del nostro gruppo per anni, giorno per giorno. E' stato un evento che ha stravolto non solo la stagione ma anche tutte le nostre vite. Perdere un compagno di viaggio durante un ritiro a migliaia di chilometri da casa ha implicazioni umani inimmaginabili. Quel ritiro ha avuto giorni meravigliosi, in cui era scattato qualcosa da cui potevamo ripartire. Poi è accaduta una disgrazia gigantesca, la morte di Fiorita, che abbiamo affrontato lì, da soli, senza essere supportati da nessuno nonostante la nostra sia una squadra di A”.

Il messaggio al calcio è arrivato - “E' stata una tragedia che ha unito tutti attorno a temi di umanità, rispetto ai soliti temi aridi incentrati molto spesso sempre su vicende economiche o organizzative del calcio. Questo nonostante per far emergere alcuni valori in quei giorni abbiamo dovuto sgomitare e non poco. Questo episodio è stato un momento di nuova unione per tutto un ambiente che si era sfilacciato e che si è ricompattato, per arrivare a una impresa clamorosa, epica. Ci sarà per sempre un prima e un dopo questo evento, resterà una storia che sarà per sempre nei nostri pensieri”.

La partita con la Lazio - “Abbiamo messo in quella gara il coraggio che è la declinazione terrena di quel che Fiorita ci ha lasciato. Tutta la partita è stata guidata da lui. Abbiamo vinto con tutti che ci davano per retrocessi, in uno stadio colmo, lasciando l'avversaria fuori da tutte le competizione europee, in una partita vera, giocata e difficile”.

Stagione - “Da Gonzalez in poi è stata una stagione difficile, piena di insidie e di momenti negative. Per il calciatore, richiamato a una nuova visita medico-sportiva, non c'è l'idoneità a giocare, devo dare purtroppo questo annuncio tremendo anche per il ragazzo. Ha una patologia congenita che era di difficile verificabilità, scoperta con grandissimo anticipo dai nostri cardiologi che hanno salvato la vita del ragazzo che ora sta svolgendo dei brillanti studi economici in Spagna: diventerà un grande manager sportivo, vedrete”.

Cambio di panchina - “Poi c'è stato il cambio di allenatore, piuttosto precoce, con dentro ovviamente anche i nostri errori, che ci sono tutti. E' arrivato Giampaolo, un allenatore che un calcio spietato aveva messo da parte, etichettandolo frettolosamente. Lui e il suo staff sono stati eccezionali, vorrei citarli tutti perché hanno fatto un lavoro incredibile”.

Sconfitte e flessioni - “Ne abbiamo perse anche 6 di fila, ma soltanto con il Como abbiamo sfigurato, poi abbiamo perso di misura o per episodi. Sono stra-felice che la salvezza sia arrivata anche per dare un riconoscimento pieno al lavoro di Giampaolo e per restituirlo al calcio italiano per quel che vale per davvero. Questo capitolo deve essere il rilancio della sua carriera, una pagina che non va sprecata. Sceglieremo insieme cosa fare in futuro, anche con lui, ne parleremo nei prossimi giorni”.

Grossi travagli - “La cena di Natale, il fermo forzato di un nostro calciatore, mai mi sarei aspettato di trovarmi in Questura a poche ore dal Natale. E' stato un momento di grande imbarazzo per la nostra società”.

Scuse ai tifosi - “Devo delle scuse ai tifosi, per la 1° volta ho detto qualcosa alla piazza che poi è stata smentita dai fatti, ossia la cessione di Dorgu. L'ho fatto in assoluta buona fede. Non immaginavamo una ipotesi di mercato così grande come quella di un interessamento del Manchester United e una situazione di ‘adesso o mai più’ che ci ha messo davanti a un bivio. Avremmo chiuso la trattativa a luglio, fosse stato per noi. Chiedo scusa ai miei tifosi, non ho mantenuto una promessa che avevo fatto a chiare lettere, ma siamo stati travolti da questa vicenda con il calciatore che ovviamente spingeva giustamente per una svolta alla sua carriera”.

Mercato significativo - “Possono più o meno piacere le operazioni che abbiamo fatto, anche a gennaio, ma io non la penso come tanti. Abbiamo preso a titolo definitivo giocatori importanti come Konan N'Dri, Veiga, Tiago Gabriel, preso in prestito elementi pronti come Karlsson e Sala. Può piacere o non piacere ma il nostro mercato si è rivolto ad operazioni logiche per quel momento storico. Noi compriamo e paghiamo subito, poi, mentre i primi soldi di Dorgu si sono visti a fine aprile con la 1° rata che è arrivata dal Manchester United, che invece può permettersi di pagare a rate”.

L'asticella - “Mai più questa parola, evidentemente vorrà dire Europa League nei pensieri della gente e dei tifosi. Abbiamo fatto errori di comunicazione, evidentemente, noi intendevamo che il campionato precedente era stato così difficile che quello nuovo necessitava di un innalzamento dell'asticella tecnica e del valore dell'organico per potersi poi salvare. Evidentemente aver comunicato male ha generato delle incomprensioni nei pochi che non hanno considerato valido il lavoro dell'Area Tecnica. Cancelliamo questa parola, l'abbiamo utilizzata per una finalità specifica, far comprendere quanto fosse duro il campionato che arrivava, invece è passato come un messaggio di innalzamento degli obiettivi”.

Demeriti comunicativi - “Se il dibattito attorno al Lecce è diventato così divisivo sarà anche stata colpa nostra, su questo dobbiamo migliorare. E il dibattito divisivo non aiuta. La società si deve impegnare ancora di più ad essere ulteriormente sobria nella sua comunicazione, tutti quanti”.

La prossima Serie A - “Onore al Napoli che ha vinto lo Scudetto, loro hanno raggiunto un risultato incredibile e noi una salvezza clamorosa. E siamo le uniche realtà del Sud. Un fatto che esprime una difficoltà enorme, quella di fare calcio al Sud: non voglio essere autoreferenziale ma questo territorio fa fatica ad attrarre capitali. Questo è un ‘miracolo’ sportivo. La prossima stagione avrà 5, 6, 7 al massimo squadre che lotteranno per salvarsi: noi partiremo come sempre col 50% delle possibilità di retrocedere, prendiamone atto. Ogni anno mi cerco le dirette concorrenti e sono sempre di meno, proviamoci tutti”.

Salvi nonostante le ingiustizie - “Rappresenta un ‘unicum’ essersi salvati con così tanti episodi arbitrali a sfavore. Mai vista una cosa simile. Il Lecce non è così forte come questi episodi, ma lo è stato. C'è stato un tema arbitrale quest'anno molto importante, gli episodi negativi sono stati tanti, troppi. E nonostante la somma di tutti questi episodi siamo salvi. In Lazio-Lecce abbiamo subito una espulsione inaccettabile e ci manca un rigore che valeva il 2-0 potenziale. Sono episodi che uniti agli altri potevano determinare la nostra retrocessione. Sono temi gravi, che avremo modo di attenzionare, lo faremo ancora. Siamo stati anche intenzionalmente e vergognosamente multati per quel che è accaduto durante Lazio-Lecce, dove abbiamo trovato un arbitro maleducato e nervoso, che ha scritto un referto falso, completamente falso. Fabbri non arbitrerà mai più il Lecce, ci spenderemo per questo. E' inaccettabile il suo comportamento da maleducato”.

Scontri diretti - “Abbiamo fatto 4 punti con tutte le nostre dirette concorrenti, guardate la classifica dal fondo, solo con il Cagliari ne abbiamo fatti 3, poi abbiamo vinto e pareggiato con tutte. Abbiamo fatto pochissimi punti soltanto con le medio-grandi squadre. Proprio perché siamo salvi oggi posso dire che mai abbiamo giocato contro squadre stanche dalle Coppe Europee, tranne con la Juventus quando guarda caso abbiamo pareggiato. Siccome è tutto preventivabile, questa opportunità va equamente distribuita tra tutte le squadre che lottano per un obiettivo. Questa stagione stava finendo con una retrocessione vincendo o pareggiando tutti gli scontri diretti, è incredibile. E' un dato, quello del calendario, che la Lega Calcio di Serie A può correggere facilmente elaborando i calendari”.

Futuro - “Vogliamo migliorare tutti, lasciando perdere le asticelle. Tecnicamente, sul personale, sulla comunicazione, sui calciatori della rosa, ma non dimentichiamoci che partiremo ancora da quel 50% di possibilità di retrocedere che abbiamo ogni anno. Chi vuole arrivare 10°, andare nelle coppe europee, non si abboni, non venga allo stadio”.

Ci arriviamo in salute - “Arriviamo alla prossima estate carichi, solidi nel bilancio. Siamo tutti motivatissimi. Cercheremo di fare tutti il massimo, io, Corvino, Trinchera, i soci. Stiamo iniziando subito i lavori per il nostro stadio che in un anno sarà stravolto e bellissimo. Abbiamo chiesto alla Lega Calcio di giocare la 1° giornata fuori casa, poi ci sarà a marzo un momento fondamentale di lavori per la copertura, con interventi invasivi. Senza andare giocare altrove vorremmo fare 2 gare in trasferta di fila, con la sosta per le nazionali in mezzo: abbiamo comunicato questo desiderio alla Lega Calcio, speriamo ci venga accordato”.

Centro Tecnico di Martignano - “Al rientro dal ritiro estivo la squadra si allenerà sul 1° campo, ad ottobre la squadra avrà anche il 2° campo pronto”.

Negozio del club pronto - “Abbiamo avuto per un po' di anni delle collaborazioni commerciali che ora che ci siamo consolidati possiamo trasformare in un nostro ‘store’ vero e proprio che aprirà il 1° luglio, in Via Trinchese. Diventerà anche una nostra casa, sempre pronta a eventi e momenti di apertura ai tifosi, oltre che per la vendita del nostro materiale ufficiale ovviamente”.

Soci - “Non ci sono novità nella compagine societaria e non ce ne saranno in questa fase”.

Iniziano le domande dei giornalisti.

Risultato anche frutto di cambi tattici in corsa - “Certamente ha influito positivamente anche lo scossone che Giampaolo ha dato nel finale di stagione con delle novità tattiche, il ruolo di Coulibaly per esempio, che è diventato straripante. Ramadani è rientrato tra i titolari ed ha dato il suo contributo decisivo. Alcune mosse sono state azzeccate”.

Convincimenti estivi - “Erano degli addetti ai lavori, le facili salvezze non esistono, alcuni davano pure il Como tra le squadre che dovevano lottare con noi, una società che in 2 mercati ha messo sul tavolo 200 milioni di Euro per arrivare 10°. Io non mi avventurerei comunque in un giudizio negativo su questa squadra che è stata decifrata tardi anche negli equilibri, perfezionati tardi. Certamente abbiamo sbagliato anche noi se c'è un esonero così veloce, un cambio di gestione tecnica alla 12°”.

Asticelle basse invece… - “Ognuno di noi in questa stagione ha sbagliato, ha portato avanti personalismi, anche noi, anche io, poi ci siamo ricompattati. Soltanto a Coccaglio siamo diventati un gruppo capace di decollare, prima sinceramente il nostro non era mai stato capace di ragionare in questi termini. Io ovviamente mi devo porre questo problema, anche per le scelte future sui calciatori che prenderemo”.

Squadra irriconoscibile soltanto poche volte - “Non mi è piaciuto il Lecce di Firenze, il Lecce di Genova, con il Como per come è finita, ma questa squadra non è mai stata non competitiva il resto delle gare, lo ribadisco ne sono convinto”.

Allenatore e moduli - “E' giusto che lo decida l'Area Tecnica, in questi anni Corvino l'ha sempre fatto, mettendoci dentro le sue idee tattiche, le sue convinzioni. Io posso soltanto condividerle o meno. Sulla parte tecnica deve garantire l'Area Tecnica, appunto”.

Budget - “Ora il club è cresciuto, tanto, non ha un budget predeterminato e fisso, un fatto che costituiva anche un paletto in precedenza. Per esempio se Corvino ci porta un investimento maggiore da fare un giorno rispetto alle linee di indirizzo di inizio stagione siamo pronti a scostarci anche da quelle situazioni di budget che invece sembrano predefinite. Tutto questo è possibile solo grazie alla crescita del club”.

Salvi nonostante numeri da record negativi, soprattutto in attacco - “Ho un DS che non è un improvvisato, va avanti sempre con analisi dei dati. Per me il Lecce di quest'anno è un Lecce che nel reparto offensivo è stato tra le squadre più prolifiche con il reparto offensivo, con in rete Dorgu, Morente, Pierotti, Karlsson, Rebic che hanno contribuito ai dati dei gol dell'attacco. Perché non è accaduto prima che segnassero i centrocampisti o i difensori? Perché secondo me, ripeto, questa squadra è stata decifrata, interpretata bene soltanto nel finale di stagione”.

Futuro tecnico - “Giampaolo e Corvino si incontreranno, speriamo che non lo facciano con qualche temporale in corso come lo scorso anno, quando Gotti ha salvato la vita al DS in albergo. Decideranno loro, speriamo soltanto che ci sia il sole…”.

Fiorita - “Lo renderemo immortale, non abbiamo ancora deciso ma qualcosa porterà il suo nome per sempre”.

Criticità del gruppo - “Non è facile fare gruppo subito quando tanti uomini, tanti atleti arrivano da tante parti del mondo. Ci sono delle cose migliorabili, il fatto di avere tanti stranieri è una caratteristica della A, che non deve sorprendere, ma magari costringerli a dei corsi d'italiano che invece erano soltanto facoltativi quest'anno sarebbe già un passo in avanti. Di sicuro nella fase finale del campionato ci siamo parlati da uomini, abbiamo messo tutti da parte, gli egoismi, l'ego personale, di tutti”.

Equilibri - “Con l'Empoli, l'ultima con Gotti in panchina, abbiamo giocato a centrocampo con Ramadani, Rafia e Oudin. Di strada se ne è fatta con Giampaolo in termini di equilibri, senza nulla togliere al valore dei ragazzi”.

Arrivare in ritiro meglio - “Lo scorso anno siamo arrivati ad un ritiro di grandissimo livello senza sfruttarlo adeguatamente, nelle amichevoli giocavano pochissimi calciatori che poi sarebbero stati protagonisti del campionato. Miglioreremo anche lì, lo scorso anno eravamo tanti e molti di questi con le valigie pronte”.

Multe - “Sono 119mila Euro sottratti al club, in quelle classifiche primeggiamo sempre, è vero. Non voglio assecondare comportamenti negativi, ma la nostra tifoseria come quella di Foggia ha subito delle perdite incredibili e dal calcio non ha avuto nemmeno 1 minuto di attenzione quando questi ragazzi sono morti. Il tema riguarda loro, il tipo di proteste che ovviamente ci danneggia economicamente, ma ci sono anche tutti questi aspetti. Sono entrato in diretto contatto con i genitori del ragazzo foggiano che è morto in ospedale a Lecce dopo quel drammatico incidente stradale in cui avevano perso la vita già altri suoi amici. E' gente che questa Curva ha adottato, sono persone che avrebbero meritato l'attenzione che hanno anche altri personaggi del calcio e non solo”.

Cosa ha detto Fabbri negli spogliatoi - “Ha personalizzato la vicenda, è stato maleducato nel finale di gara, mi ha detto con fare da maleducato che quello era il loro spogliatoio, quello della squadra arbitrale, cacciandoci via, ci ha anche rimandato indietro le maglie che gli avevamo donato come si fa tradizionalmente in tutte le partite”.

Battuta sul futuro dei calciatori big - “Dopo Dorgu non posso più dire che qualcuno è incedibile, farei un'altra figuraccia e non voglio farla coi tifosi. Da tifoso e da Presidente vorrei tenere i calciatori più forti, ma questo al netto di operazioni che nascono anche tra agenti e società, con i calciatori che spingono per migliorare le loro vicende economiche e contrattuali o di operazioni irrinunciabili come quella di Dorgu. Ci sono tante componenti che devono essere valutate”.

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