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LECCE, ORA FAI VALERE LE REGOLE: chi non paga le tasse degli anni della pandemia E' FUORI DAL MERCATO DI GENNAIO

Governo Meloni senza risorse: nessuna dilazione al calcio italiano. Fuori le tasse

ROMA - Il Governo Meloni è alle prese con il rastrellamento delle risorse in questa gravissima situazione di crisi nazionale e internazionale: dunque nessuna dilazione, nessuna rateizzazione, il calcio italiano deve pagare IRPEF e contributi non pagati nel corso della pandemia tutti in un'unica soluzione. Per chi non rispetta questa regola, a livello calcistico, lo ricordiamo c'è lo stop dalla operatività sul mercato, anche subito su quello di gennaio.

La scadenza è il prossimo 22 dicembre, data entro la quale il Fisco dovrà incassare 380 milioni di Euro dal calcio italiano di A e B, mezzo miliardo di Euro totale da tutto il sistema calcio nazionale.

Ovviamente le cifre pro-capite sono relazionate al monte ingaggi: chi spende di più deve più soldi al Fisco, è facile.

Per l'Inter si parla di 50 milioni da recuperare in 3 settimane, per le romane 40 e 38 (Lazio e Roma), per la Juventus 30, per il Napoli 25, per il Milan solo 10. Sampdoria e Verona hanno chiesto ai vertici del calcio di strappare una nuova proroga perché non avrebbero la forza economica per sopperire a questa perdita di liquidità.

Il Ministro dello Sport Abodi ha fatto presente ai club che esiste (per legge) la possibilità sempre di dilazionare le cartelle fiscali, ma con una mora del +10% sugli importi e con lo stop immediato al mercato sino a quando non arrivi il saldo.

Una situazione che il Lecce deve monitorare, dall'alto dell'equilibrio dei suoi conti finanziari che consentiranno invece di pagare immediatamente quanto dovuto al Fisco.

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