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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

MILANO - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!

FALCONE - Capisce al 3° minuto che sarà un pomeriggio tosto: in 180 secondi l'Inter è già entrata in area 3 volte, con un tiro in porta di Calhanoglu che chiude il mini-assedio con una conclusione che il portierone giallorosso para. Sui gol non può fare niente, prende il resto, l'ordinaria amministrazione. VOTO 6.

GENDRAY - Gosens lo manda al Centro d'Igiene Mentale, ma lui accetta la sfida, quasi sempre persa, ribattendo colpo su colpo. In scivolata con un paio d'interventi da Promozione Pugliese dimostra di avere sempre il coltello tra i denti pronto alla battaglia. VOTO 5.5.

UMTITI - Meglio di Skriniar, Acerbi e Bastoni messi insieme. A Inzaghi fa venire gli occhi a cuoricino: chiude tutto con classe e self control imperiale. E' il migliore del Lecce. VOTO 6.5.

TUIA - Colto dalla “sindrome di Baschirotto” spazza via ogni pallone gli capita a tiro, chiudendo una gara positiva. E' davvero un peccato segnalare nelle pagelle come entrambi i centrali difensivi del Lecce abbiano fatto prove ampiamente sopra la sufficienza e si sia finito per perdere 2-0. Gli errori da matita blu nascono altrove, stanno per arrivare nei nostri voti… VOTO 6.

ROMAGNOLI - Dentro per i soliti acciacchi di Tuia, meno di mezz'ora di compitino, con qualche chiusura, ma l'Inter era già abbondantemente sazia e aveva abbassato di tanto i giri del motore. VOTO 6.

PEZZELLA - Impresentabile. Prestazione da ex calciatore. Come abbia fatto a convincere Baroni a dargli una maglia da titolare in queste condizioni catastrofiche resta un mistero. Con Umtiti è il più esperto del reparto, con il francese e Di Francesco il più navigato in mezzo a undici: niente, fa la figura del poppante alle prime armi. Non ne becca una, è sempre in apnea, col fiatone. VOTO 4.

GONZALEZ - Non rincorre Martinez in occasione del raddoppio nerazzurro facendoci salire il termometro del nervosismo oltre ogni limite. Ancora troppo giovane per essere considerato un elemento caratterialmente equilibrato, in quella occasione ha imparato da un Campione del Mondo cosa vuol dire avere “fame”. In crollo verticale di prestazione, Baroni lo tiene dentro sino alla fine sfidando la nostra bile, con il sadismo che lo contraddistingue. VOTO 4.

HELGASON - Pure Causio era riuscito a toccare un pallone in 6 minuti con la Germania Ovest subentrando per la gioia finale di Spagna 1982. Pur di raccontarlo ai nipotini aveva rincorso qualunque azione per toccarla almeno una volta. Lui è molto più giovanotto, ma riesce nell'impresa di non accorgersi neppure di essere entrato in campo nel finale. Turista a “San Siro”. S.V.

HJULMAND - Meno appariscente rispetto ad altre occasioni, sradica via qua e là palloni che poi si perdono nel nulla cosmico della offensività del Lecce. VOTO 6.

MALEH - Impresentabile volume 2, in edicola presto in allegato a Pezzella. Baroni ogni settimana va raccontando tra gli sbadigli della Sala Stampa che sta crescendo…, come sta crescendo Cassandro che invece radio-mercato ci dà tra i più irrequieti perché poco considerato, praticamente ignorato dal tecnico toscano. Ma si sa, al buon Marco piace lavare i panni sporchi in casa, non far trapelare mai nulla, a costo di prendere per il culo qualche povero interlocutore. Certamente, Maleh è in crescita… Prestazione incommentabile. VOTO 4.

BLIN - Entra per Maleh, ma il centrocampo dell'Inter oramai è in fiducia, ha preso largamente il sopravvento, ha occupato campo. Tampona e si proietta in avanti con scarso successo. VOTO 5.5.

STREFEZZA - Si gioca alla “Scala”, lui è il “Fantasma dell'opera”. Nullo. Regala qualche pallone all'Inter che disperata e senza gioco così com'era alla vigilia di questa partita aveva proprio bisogno di qualche imbeccata. VOTO 4.

OUDIN - Un tiro interessante, un paio di angoli conquistati, qualche spunto. Decisamente meglio di Strefezza. VOTO 6.

CEESAY - Sbaglia tanto, è vero, ma a differenza di Colombo ha il ruolo nel DNA, è pericoloso con l'unico tiro del Lecce e con un paio di “sgasate”. Non è tutto da buttare. VOTO 6.

DI FRANCESCO - Con Umtiti e Pezzella costituisce il tris dei “senior” che hanno portato i bambini in gita a “San Siro”. Lui però è come quei mariti nervosi che portano la moglie al supermercato solo per non sentirne i lamenti, poi partecipa poco e niente alle scelte per fare la spesa, non decide neppure sullo yogurt. Uguale uguale, la partita gli scivola via come se fosse in qualunque altro posto del planisfero terrestre. VOTO 5.

BANDA - Persa per persa Baroni regala 7 minuti a “San Siro” pure a questo ragazzo che amava così tanto la nonna, la “vera” mamma che l'ha cresciuto nel suo Paese, da volare nello Zambia distrutto di dolore per salutarla l'ultima volta. Gioca senza neanche mezzo allenamento, ma va bene così, il suo cuore si è meritato 7 minuti di “San Siro”. S.V.

BARONI - Vogliamo salvarlo da scelte incomprensibili, facciamo (finta) che l'abbia data per persa in partenza. Solo dandola per persa si spiegano le scelte di Pezzella, Maleh e Gonzalez. 3 maglie aveva in dubbio, 3 su 3 lo buttano a mare, lo tradiscono miseramente. Si spiega solo se l'ha data per persa in partenza e il dubbio resta in Sala Stampa quando ammette di non aver impiegato Colombo perché diffidato. L'Inter era ai piedi della croce, complimenti per aver fatto resuscitare una banda senza capo né coda che gioca con i lanci dalla difesa all'attacco, affidandosi a quei singoli paurosi davanti. 180 minuti, Lecce-Sassuolo e Inter-Lecce: tiri nello specchio della porta 1 (Ceesay a Milano, 0 in precedenza coi neroverdi). Congratulazioni. VOTO 4.

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