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IL TEMA. La sfida della consapevolezza del gioco responsabile: dai principi ADM all'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Sviluppiamo un altro dei temi "caldi" di questo mondo che sta cambiando così rapidamente

30.05.2025 10:02

LECCE - Trasparenza, tutela dei minori, formazione e tecnologia: come si costruisce un’esperienza di gioco sicura e consapevole nel panorama italiano.

Ormai il termine “gioco responsabile” è entrato di forza nel vocabolario generale del gioco pubblico italiano. Negli ultimi anni infatti questo tema è sempre stato in prima pagina, ha sempre rappresentato una priorità tanto per le istituzioni quanto per le aziende del settore.

Perché non si tratta di uno slogan o di un’etichetta di comodo, ma di un concetto ampio, che chiama in causa sicurezza, trasparenza, prevenzione e, soprattutto, consapevolezza. A fornire una cornice chiara è stata l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha individuato sei principi guida per un gioco realmente responsabile, cui ogni operatore deve attenersi.

Come si legge in un articolo pubblicato da Giochidislots, il primo pilastro non può che essere la trasparenza: le piattaforme devono rendere chiare le meccaniche di gioco, le probabilità di vincita e gli strumenti di tutela, andando a cancellare quindi qualsiasi zona d’ombra, dal momento che il giocatore deve sapere sempre a cosa va incontro.

Il secondo punto riguarda la tutela dei minori. L’accesso al gioco deve essere infatti rigidamente vietato ai minori di 18 anni, attraverso sistemi di verifica solidi e continui. Non basta quindi la dichiarazione anagrafica: servono controlli efficaci. E in questo può essere utile l’utilizzo della tecnologia, in particolare dello SPID per quanto riguarda l’accesso e la registrazione alle piattaforme di gioco.

Altro cardine importante è la formazione del personale, che deve essere preparato ad assistere gli utenti, individuare segnali di disagio e indirizzare verso soluzioni preventive. Si passa poi alla comunicazione pubblicitaria, con campagne sobrie, trasparenti e informative, evitando messaggi ingannevoli o pressioni implicite a giocare. Quinto principio è l’autocontrollo, che consiste nella dotazione, da parte delle piattaforme, di strumenti concreti ai giocatori per gestire in autonomia il proprio comportamento, come limiti di spesa o pause autoimposte. E infine il monitoraggio scientifico, con operatori che sono chiamati a individuare, tramite analisi avanzate, i comportamenti a rischio, intervenendo in modo tempestivo per evitare derive patologiche.

Monitoraggio e controllo che oggi vengono resi ancora più efficienti, personalizzati e puntuali dall’Intelligenza Artificiale, che consente di analizzare in tempo reale i dati di gioco e individuare pattern comportamentali a rischio.

È ovvio però che da sola, la tecnologia, non basta. Serve informazione, serve sensibilizzazione, servono quindi modelli di comportamento che mirino a superare lo stigma e a promuovere una cultura del gioco sana.

Perché il Gioco Responsabile è ormai un asset strategico per gli operatori, non solo un dovere morale. La strada da fare è ancora lunga, ma il cambiamento è ormai in corso.

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