Cronaca

Coronavirus. LA PROVINCIA PIANGE MERICO. MINERVA aveva minimizzato con dipendenti e stampa

E' finita in tragedia la convivenza con il virus dell'ingegnere Merico della Provincia di Lecce, morto nella notte dopo quasi un mese di malattia

LECCE - Il coronavirus fa un'altra vittima, un professionista serio e preparato, in servizio nella struttura dirigenziale della Provincia di Lecce.

E' infatti morto nella notte l'ingegner Rocco Merico, 63enne dirigente di Palazzo dei Celestini, che aveva contratto il virus probabilmente a contatto con alcune persone di rientro dalle zone del Nord Italia maggiormente esposte al contagio. Originario di Poggiardo era ricoverato in Terapia Intensiva al "DEA" di Lecce.

Il professionista è morto, purtroppo, nonostante il Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva si fosse precipitato prima ad occultare e poi a minimizzare l'arrivo del rischio contagio nei palazzi pubblici dell'Ente, sino a risvegliarsi improvvisamente nella notte del 20 marzo scorso, alle 22.30, quando folgorato sulla via di Damasco ebbe il tempo di prendere carta e penna per minimizzare sull'accaduto dopo la pubblicazione della notizia esclusiva di SoloLecce.it (CLICCA QUI PER LA NOTIZIA DELLA SERATA DEL 20 MARZO).

Minerva, probabilmente per non allarmare le centinaia di dipendenti della Provincia di Lecce "costretti" a garantire un servizio, aveva dovuto ammettere dell'arrivo del coronavirus a Palazzo dei Celestini, parlando di autoisolamento cautelativo e volontario presso casa del suo dirigente, quando invece le condizioni del povero e stimato professionista erano già apparse preoccupanti.

Minerva lo aveva fatto, tra l'altro, inondando di comunicati stampa piccati e maldestri tutte le redazioni dei quotidiani on line e della carta stampata che il giorno dopo avrebbero ricopiato (ricopiato) la notizia pubblicata nella notte da SoloLecce.it e di cui sino alle 23 della sera su nessuna testata era riportata traccia. Segno evidente della primogenitura della notizia stessa. Lo aveva fatto senza inviare la replica a noi, l'unica testata che aveva dato la notizia e l'unica testata, di fatto, a cui era chiamato per dovere anche istituzionale a fornire una replica. Troppo "piccoli", noi, per fare i conti con la "grandezza" politica del nostro interlocutore.

Oggi il tragico epilogo della sorte di Merico, in una Pasquetta purtroppo indimenticabile in negativo per la sua famiglia e per quanti nell'Amministrazione Provinciale di Lecce lo hanno conosciuto per attaccamento e professionalità.

Per il Presidente Minerva una brutta pagina di alterigia, sciatteria, pressappochismo e spocchiosità che nelle circostanze tragiche poi verificatesi consegnano alla storia il poco stile istituzionale con cui si è mosso nella vicenda, verso i dipendenti provinciali e, in ultimo, verso l'ultima ruota del carro dell'informazione, la nostra testata.

NOTA DEL DIRETTORE DI TESTATA:

Alcune fonti giornalistiche ci hanno riferito nel corso della giornata di un Presidente della Provincia molto amareggiato e rammaricato per quanto ricostruito oggi da SoloLecce.it, piccola testata giornalistica che non ha avuto il piacere di essere destinataria della sua nota di replica del 20 marzo scorso.

Siamo molto rammaricati anche noi, per quella e altre incautele istituzionali con cui il Presidente della Provincia di Lecce dall'atto della sua elezione di secondo grado ha inteso scavalcare quotidianamente per la personale comunicazione istituzionale l'Ufficio Stampa dell'Ente, dotato di ottime risorse prima ancora umane e poi professionali.

E' abitudine del Presidente della Provincia di Lecce affidare le sue comunicazioni giornalistiche a un non meglio identificato "esperto di comunicazione", definizione che farebbe sorridere quanto fosse "esperto di magia", di "tarocchi" o esperto di cucina. Autodefinirsi esperti di qualcosa, nella vita reale, è poi già sintomatico di scarsa aderenza alla realtà.

Ricordiamo al Presidente della Provincia di Lecce, uomo delle istituzioni e prima ancora delle regole, delle re-go-le (lo scandiamo bene) che l'esercizio della professione giornalistica attiene ai giornalisti, almeno nel nostro ordinamento e nella Repubblica a cui ha giurato fedeltà, impegnandosi a seguire le leggi dello Stato con disciplina e onore.

Per questo ricordiamo al Presidente della Provincia di Lecce che l'esercizio abusivo della professione è regolato dall'articolo 348 del Codice Penale (di quello Penale, Presidente, non di quello Civile a cui spesso sono affidate diatribe come alcune querele, per esempio...). "Chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione dai sei mesi ai tre anni e con la multa da Euro 10mila a Euro 50mila": così recita il nostro ordinamento, Presidente.

Noi siamo qui con i pop corn.

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