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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!

FALCONE - Disfa e poi sistema, fa e disfa. Qualche problema lo crea lui, che poi è lo stesso che ci deve mettere la pezza. E sino a quando ce la mette giù il cappello. VOTO 6.5.

BASCHIROTTO - Riportato a destra dall'incontenibile e naturale autolesionismo di Baroni combina più di un guaio: uno glielo sistema il righello della Sala VAR, l'altro no. Baroni aveva detto che i giocatori “caldi” vanno lasciati al loro posto quando offrono prestazioni “calde”. Ma siccome la conferenza stampa della vigilia è solo un luogo dove prendere per il culo i giornalisti con frasi più soporifere del livello di gioco del suo Lecce lui gli cambia posizione e la frittata è fatta. VOTO 5.

UMTITI - Vuole uscire spesso palla al piede impostando l'azione, caratteristica che ha in dote. Probabilmente lo stato di forma attuale in via di ricostruzione sconsiglia ancora queste folate. Finisce pure lui sott'acqua. VOTO 5.

GENDREY - Ingresso inutile, a duecento secondi dalla fine. S.V.

PONGRACIC - Meglio del compagno di disavventure, ma se in area del Lecce nel 2° tempo si gioca a “palla avvelenata” è anche colpa sua. Non si riesce a buttare via un pallone, arriva sempre prima qualcun altro, non si riesce ad arrivare primi su un angolo, su un cross. Nulla. VOTO 5.5.

GALLO - Prestazione da impiegato del catasto, ordinato, con i timbri, le fotocopie, tutto fatto per bene. Poi va in embolia da sforzo e inizia a dare calci a destra e a manca. VOTO 5.

GONZALEZ - Talentuoso e con le palle. Le caratteristiche e le stimmate del campione ci sono tutte. E' il migliore del Lecce. Mezzo voto in più per essersi preso il ruolo di Hjulmand nel pre-partita, arringando i compagni in cerchio. E' stata una bella scena vedere il Lecce “comandato” da un 20enne. VOTO 7.

HELGASON - Entra per collezionare un'altra incredibile presenza nella sua vita di calciatore di Serie A. E' tutta manna dal cielo. Da non crederci. S.V.

BLIN - Non ha il dinamismo di Hjulmand ma il cervello per sostituirlo a dovere. Si spreme come un limone, ciucco di fatica. VOTO 6.5.

ASKILDSEN - Nel 1° tempo bene, nel 2° non partecipa sino al cambio. Resta un mistero. VOTO 5.5.

BISTROVIC - 20 minuti inutili per tirare un calcio d'angolo e una punizione a 300 all'ora: forse ha preso questo sport per il tiro al piattello. Delusione, “pacco” totale. VOTO 4.5.

STREFEZZA - Dopo aver fatto ammonire mezza Fiorentina, aver incantato per alcune serpentine anche contrarie alle leggi della fisica (l'italo-brasiliano è capace pure di passare attraverso i corpi…), aver illuminato con lanci col contagiro quei due cattivoni di Banda e Ceesay che non riescono a valorizzargli un pallone che sia uno si prende un tempo di pausa (il 2°), sparendo completamente dalla scena. VOTO 6.5.

OUDIN - Entra prima che Strefezza finisca la partita sulla sedia a rotelle, stremato. Un po' tardino… S.V.

CEESAY - Assan è un tipo così, prendere o lasciare. 3° gol italiano a fronte di una decina già divorati. Beh, diversamente sarebbe (per struttura) Eto'o. Diciamo che siamo certi che non lo sia… VOTO 6.5.

BANDA - Il solito: più che altro s-Banda, corre troppo veloce, crossa troppo veloce, tira troppo veloce. Gioca un calcio che ancora non è utile. E' bello, sì, fa scappare qualche applauso. Ma non siamo al circo. VOTO 6.

DI FRANCESCO - Da uno a cento entra girato di palle centocinquanta, ma tutte le sue voglie restano represse. S.V.

BARONI - Una catastrofe. Dopo aver annunciato in Sala Stampa che i giocatori "caldi" quando sono "caldi" in una posizione non vanno spostati per pura logica decide di mandare all'aria il Lecce spostando Baschirotto a destra per Gendrey a cui concedere due minuti più recupero. Il tutto per promuovere la coppia centrale più disastrata di queste ultime apparizioni, Umti-Pongracic, la peggiore in termini di prestazione e non di blasone rispetto alle precedenti viste a Roma e prima ancora con la Cremonese, tra l'altro ogni volta tutte diverse. Finita la benzina di Strefezza il suo Lecce mono-schema va a sbattere contro l'avversario, non tira in porta mai (nel 2° tempo) e sale al prestigioso dato ufficiale di 6 tiri nello specchio fatti sommando udite udite sommando le ultime 3 partite (1 con la Cremonese, 3 con la Roma, 2 con la Fiorentina). Per lui invece sono 16 giornate di fila da allenatore di Serie A che non se ne vince una. Le pareggia, quello sì… Speriamo basti… Strano, lo scorso anno si aggirava per la Sala Stampa distribuendo statistiche, numeri, tabelle, possessi, ingressi in area, densità di presenza nelle diverse zone del terreno di gioco, tiri, occasioni. Niente, quest'anno si sarà perso il “Match-Analyst” tra le buche da golf di Acaya, anche se è più probabile che sia stato il suo “Match-Analyst” a suicidarsi viste le statistiche offensive del Lecce… Velo pietoso sulla gestione dei cambi: fortunatamente allena un gruppo di ragazzi(ni) che lo segue alla cieca, altrimenti qualcuno lo manderebbe senza problemi a quel paese, non solo con lo sguardo (Di Francesco…? Oudin…?). VOTO 4.

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