PARIGI - Dalla sua Parigi torna a parlare sotto l'albero di Natale Samuel Umtiti, e c'è sempre Lecce in cima ai suoi pensieri.

L'ex difensore Campione del Mondo con la Francia ora è stato assoldato nella squadra di commentatori tv di DAZN in Francia, mentre parallelamente sta effettuando il corso da allenatore.

Proprio da qui, dal futuro, è partito in questo racconto che vi proponiamo. Eccolo.

Che tecnico si immagina - “Duttile, capace di esaltare le caratteristiche dei singoli e non dei moduli. L'aspetto umano e tecnico è fondamentale, con i calciatori bisogna costruire rapporti, parlare, è alla base dei successi di un tecnico. In Italia ho imparato tutto questo da Baroni a Lecce”.

Idee del futuro - “Ci si preoccupa tanto della salute fisica dei calciatori, nessuno pensa a quella mentale. A Barcellona ho sofferto di solitudine, non parlavo con nessuno, mi infortunavo e giocavo poco, ero depresso. Si può stare depressi o male con sé stessi anche guadagnando tanto, le persone forse non lo capiscono. E io non stavo bene mentalmente”.

Lecce - “Lecce è arrivata come la salvezza dal cielo, come un miracolo, una occasione per venire fuori dalla depressione. Quando ho pianto ho pianto davvero, al mio arrivo il mio cuore ha provato quelle emozioni irripetibili di chi stava venendo fuori dalla depressione. E' stato incredibile, quanto amore. Avevo bisogno di un amore sincero, che a Lecce mi è stato dimostrato dal 1° minuto. E' stata una medicina”.

Convinzioni - “Ho vinto un Mondiale, ma al fischio finale di Monza-Lecce, al momento della salvezza, ho provato emozioni superiori”.