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ESCLUSIVO SoloLecce.it. I "CASI" ARBITRALI affidati alla penna di un ex arbitro nazionale

Ecco il resoconto di Lazio-Lecce, la "pagella" arbitrale, scritta da un tecnico

22.01.2024 14:15

LECCE - Una passeggiata di salute per l'Internazionale Daniele Doveri della Sezione AIA di Roma 1, autore di una eccellente prestazione ieri al “Via del Mare” in un Lecce-Juventus spigoloso al punto giusto, in costante, continuo e sicuro dominio dei fatti di gioco, della disciplina e del contesto per 90 minuti.

Al 4' qualche recriminazione Lecce per un tocco di braccio del pallone da parte di Bremer in piena area a duello con Baschirotto in proiezione offensiva. Non ci può essere punibilità per un contatto simile, giusto lasciar correre, non c'è rigore per il Lecce.

Al 16' corpo a corpo maschio Pongracic-Vlahovic in area Lecce, ma anche qui non c'è nulla, come un minuto dopo quando però il difensore del Lecce rischia qualcosina in più iniziando una sbracciata sull'avversario a pallone ancora lontano, nel tentativo di prendere meglio posizione sull'attaccante. Ma anche questo, per carità, non è rigore per i bianconeri.

Al 22' arriva il 1° provvedimento disciplinare della gara, è un giallo corretto per McKennie, anticipato da Gonzalez in un abbozzo di contropiede Lecce fermato fallosamente.

Sacrosanto il giallo che invece manca ai danni di Vlahovic sui titoli di coda del 1° tempo quando il serbo rifila una scarpata vicino al sopracciglio sinistro dell'avversario. Non siamo assolutamente nel campo della condotta violenta, il cartellino però doveva essere estratto, giallo.

Nell'occasione il Lecce resta momentaneamente in dieci a gioco in svolgimento, ma non si può fare diversamente (c'è perdita di sangue di Pongracic che deve stare fuori) e la panchina giallorossa si imbizzarrisce per il mancato rientro autorizzato del difensore (sempre per questioni di fuoriuscita di sangue il Quarto Ufficiale deve accertarsi delle condizioni di un calciatore senza accelerare un bel nulla, prendendosi tutto il tempo necessario). Espulso dalla panchina il DS Trinchera per proteste, ed è giusto così. Comprensibile l'adrenalina, la tensione del risultato in bilico, non l'ostentazione di gesti e comportamenti da sagra paesana.

In avvio di ripresa altro contatto in area questa volta tra Bremer e Almqvist: i giallorossi chiedono il rigore per una spinta che in realtà è un contatto minimo. Impossibile reclamare un tiro dal dischetto per contatti così, come è impossibile un intervento della Sala VAR: non c'è chiaro ed evidente errore, non c'è dinamica sfuggita all'arbitro centrale ma una sua valutazione sulla consistenza di un contrasto regolare.

Sono regolari i gol della Juventus che in 8 minuti chiudono il conto superata l'ora di gioco, come è regolare il tris di Bremer ed è corretto il giallo a Kaba, inutilmente irruento a 3 minuti dalla fine per guadagnarsi il giallo.

Nel complesso come detto in apertura la gara di Doveri ha sfiorato l'ottimo dal punto di vista della “pagella” arbitrale, andando molto vicino alla massima valutazione.

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