Cronaca

Il retroscena-shock. FEDERICO UCCISO NEL SALENTO DA 3° MONDO. Soccorso dopo 30 minuti a 5 minuti a piedi dal "Fazzi"

30 minuti per soccorrere il giovane 31enne rimasto vittima dell'ultimo incidente mortale: troppi per salvarlo

SAN PIETRO IN LAMA - Federico poteva essere salvato.

Se lo ripetono da ieri, senza darsi pace, i genitori, la fidanzata, gli amici, intere comitive di appassionati di moto, come era appassionato di moto lui, morto in sella alla sua potente Suzuki 650. Se lo chiedono i giovani e gli anziani di Monteroni di Lecce e San Pietro in Lama, che hanno visto crescere e poi realizzarsi questo giovanotto che era descritto come una forza della natura.

Sono arrivati troppo in ritardo, i soccorsi tra Via Lequile e Via Sabaudia, a San Pietro in Lama, dove Federico Candini ha perso la vita dopo l'impatto tra la sua moto e una Toyota Yaris guidata da un anziano del posto. Non c'erano ambulanze disponibili subito, nell'immediato, la prima utilizzabile era reduce da un intervento e andava sanificata prima del paziente successivo per i protocolli anti-coronavirus. Succede questo, a cinque minuti a piedi dal “Fazzi” di Lecce.

Sono le 11.28 secondo i riscontri dell'ambulanza che ha preso in cura il ferito in condizioni disperate e l'ha portato in ospedale. 30 minuti dopo l'incidente. Altri minuti pesantissimi servono per arrivare da San Pietro in Lama al “Fazzi”, anche se pochi sono sempre troppi: un totale di 40 minuti in cui le lesioni riportate durante l'incidente uccidono Federico, che arriva senza vita in ospedale dopo aver lottato con un filo di respiro dicono i testimoni, pieno di sangue e ferite, sull'asfalto per decine di minuti.

Al 118 tocca difendersi come accade spesso in questi casi dallo scoppiare della pandemia ad oggi con delle “scuse” che sanno di beffa per i parenti delle vittime: “quando ci sono chiamate contemporanee o ambulanze fuori nello stesso momento bisogna rispettare i protocolli sanitari anti-coronavirus e sanificare dopo ogni trasporto, per poi partire per quello successivo. E in quei 30 minuti per sanificare l'ambulanza di Federico si è perso del tempo in partenza per poi arrivare troppo tardi in arrivo”.

Chissà se spenderanno una parola di scuse anche decine di politici e figuranti tra i nostri consiglieri regionali e parlamentari, complici della morte di questo ragazzo.

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