
Il Lecce non è più "Celeste": tra campioni e meteore
Chiusa la lunga era degli uruguaiani
LECCE - Titoli di coda e ultimi protagonisti al capolinea: si chiude probabilmente l'era degli uruguaiani a Lecce.
Ultimi reduci - Con le partenze date per certe di Mariano Bogliacino e Walter Lopez (per esigenze di bilancio e probabilmente anche per stimoli personali dei calciatori) si dissolve la piccola colonia sudamericana che ha vestito la maglia giallorossa dal 2001 a oggi. Tra i 2 Bogliacino avrebbe dato la disponibilità maggiore a restare, ma dovrà contrattare tutto con l'eventuale nuova proprietà, anche un "taglio" allo stipendio. Entrambi ad oggi sono svincolati, liberi di accasarsi ovunque.
Precursori - Erano stati Ernesto Javier Chevanton e Guillermo Giacomazzi ad aprire la strada. I 2 uruguaiani erano arrivati a Lecce nell'estate 2001 e nel Salento hanno lasciato un segno indelebile. Giacomazzi, a lungo capitano, ha collezionato oltre 300 presenze con 43 reti; Chevanton 99 presenze e la stratosferica media-gol di 51 centri. Leccesi d'adozione, hanno sposato entrambi 2 ragazze salentine.
Meteore - Meno significativi altri passaggi. Come quello di Carlos Grossmuller, che pure ha vissuto i suoi momenti di gloria nel Lecce di De Canio. Impalpabile il contributo di Andres Martinez, ruvido mediano che ha vissuto solo mezza stagione nel Salento prima di finire al Bologna nel mercato di riparazione.
Caso Amodio - In realtà nella rosa della prossima stagione dovrebbe ancora esserci un uruguaiano, anche se "di passaggio" e soprattutto "sgradito". Parliamo di Nicolas Amodio, che rientra dal Martina Franca per fine prestito, ma che è protagonista di un lungo braccio di ferro con Tesoro per alcune vicende economiche. Assai improbabile rimanga nel Salento se non per "sfruttare" sino alla fine il suo contratto, qualora non si risolvesse il contenzioso, comunque fuori dai piani tecnici.
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