Cronaca

AMMINISTRATIVE 2022: ecco tutti i sindaci. ALTRO CHE "TAP" E GAS: la famiglia POTI' "arrostita" dopo 60 anni: CLAMOROSO TONFO

Il quadro dei sindaci eletti nella provincia di Lecce: Galatone, lotta sul filo di lana, Galatina al ballottaggio

LECCE - Nel segno della continuità.

Erano 16 i comuni della provincia di Lecce chiamati al rinnovo del Consiglio Comunale e all'elezione diretta del Sindaco, in una tornata che ha premiato il lavoro di molte amministrazioni uscenti ma che ha lasciato il segno anche per alcune sorprese.

Giorgio Toma a Matino e Oronzo Lazzari a San Cassiano correvano da soli, lottando contro il quorum, e ce l'hanno fatta a superare lo scoglio dell'affluenza.

Plebiscito ad Aradeo dopo la morte del Sindaco Arcuti, che ha gettato nello sconforto un'intera comunità anche per le circostanze in cui sono arrivate (contagiato dal coronavirus mentre si ostinava a lavorare in Comune). La squadra uscente frutto del suo lavoro si tiene stretto il Comune, è eletto Sindaco Giovanni Mauro.

A Castrignano de' Greci riconferma netta per il Sindaco uscente Roberto Casaluci, a Castro per Luigi Fersini, a Leverano per Marcello Rolli, a Otranto per Pierpaolo Cariddi, a Ruffano per Antonio Cavallo.

Sono della squadra uscente anche il nuovo Sindaco di Ortelle, Edoardo De Luca, e il nuovo Sindaco di Salice Salentino, Mimino Leuzzi, entrambi amministratori delle amministrazioni immediatamente precedenti.

Veniamo ai volti nuovi: a Guagnano arriva François Imperiale, a Scorrano dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose ritorna Mario Pendinelli, a San Cesario di Lecce per un pugno di voti (13) Giuseppe Distante manda a casa Fernando Coppola, Sindaco uscente e sconfitto.

Sconfitta che ha i contorni del clamore politico e mediatico a Melendugno per la famiglia Potì che dopo anni di guida incontrastata del Municipio (60 circa…) deve lasciare il timone della città e delle sue bellissime marine allo sfidante Maurizio Cisternino. Era questa una delle sfide, assieme a quella di Salice Salentino, più “calde” e animate della realtà provinciale, dove i contrasti politici sono stati fortissimi, a tratti anche vicini allo scontro personale.

Per l'oramai ex Sindaco Potì, ultimo erede di una “Dynasty” familiare, il capolinea di una avventura che lo aveva portato a una esposizione mediatica e politica enorme nella fase in cui è stato costruito il rigassificatore “TAP” contro la volontà fortissima del Sindaco stesso, dell'Amministrazione Comunale e di centinaia di attivisti.

Una esposizione che partiti di ogni schieramento intendevano monetizzare offrendo ogni genere di candidatura a Potì, tra Politiche e Regionali, senza mai concretizzare nessun “matrimonio”. Ora a rimanere sull'altare da solo è lui, travolto da un risultato catastrofico e inatteso per gli analisti politi anche per il patrimonio di cultura politica, di bacino elettorale che si portava dietro una delle famiglie più riconoscibili del territorio salentino. Tutto sfumato.

Due erano i comuni della provincia più popolosi tra i 16 chiamati al voto con l'eventuale 2° Turno di ballottaggio dietro l'angolo tra due settimane in caso di arrivo al di sotto al 50% nel turno odierno.

A Galatone è Sindaco riconfermato già al 1° turno l'uscente Flavio Filioni con una civica di centrosinistra che ha scollinato quota 50% proprio al fotofinish.

Ballottaggio a Galatina dove Fabio Vergine e l'uscente Marcello Amante si rivedranno tra quindici giorni. Bocciata malamente l'ex Sindaco Sandra Antonica e la sua alleanza con il “campo largo” progressista, sino ai 5 Stelle: anche qui un'avventura fallimentare, nonostante un parlamentare figlio della realtà galatinese in campo in prima persona che non si è spinto oltre un risultato poco superiore ai prefissi telefonici.

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