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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!

FALCONE - Prende un tiro e un gol, oramai questa statistica è roba sua. Anche quel cross, come quasi tutti, non è degno delle sue uscite. VOTO 5.5.

GENDREY - Partita catastrofica, disastro su tutta la linea. In gravissima e costante difficoltà, non lo soccorre Almqvist che si sarà anche rotto le palle di fargli da badante come nell'ultimo mese e mezzo. Impresentabile. VOTO 4.

BASCHIROTTO - C'ha l'ansia sempre addosso, caratteristica probabilmente non ottimale per un difensore centrale, ma è efficace nel complesso anche nonostante il suo disordine mentale. VOTO 6.

PONGRACIC - Più pulito del compagno di reparto, fa un metro in più o in meno nel leggere l'occasione del gol del Torino ma poi guida il Lecce, facendo spesso partire l'azione dai suoi piedi. VOTO 6.

GALLO - Con Gendrey e Gonzalez mette la firma sul vantaggio del Torino. Lo scopo del gioco è anche evitare che l'avversario faccia il cross, non accompagnarlo sempre sino al fondo per non sciupare la messa in piega. E dai e dai alla fine arriva il cross giusto. VOTO 4.

DORGU - Si scalda inutilmente un tempo per giocare 9 minuti più recupero. Non ha il tempo di incidere. S.V.

RAMADANI - La crescita continua. Canta e porta la croce in mezzo a una banda di scappati di casa. E' di gran lunga il migliore del Lecce. VOTO 6.5.

GONZALEZ - 21 anni: non si regge in piedi. Basta, ci fermiamo qui. Non si regge in piedi a 21 anni. In costante embolia polmonare e cerebrale. Davanti alla sua partita le piaghe d'Egitto diventano una gita fuori porta. VOTO 4.

ALMQVIST - D'Aversa toglie via lui e Banda per chiudersi definitivamente nell'imbuto delle soluzioni centrali. Non demerita per qualche spunto, complessivamente ha ragione il mister per altri elementi, ossia la sua partecipazione al gioco corale. Un po' scarsetta. VOTO 5.5.

STREFEZZA - Entra per andare al pascolo: vaga per il campo senza meta e senza gloria. VOTO 5.

RAFIA - Un pallone illuminante per Almqvist che “accende” il “Via del Mare”, poi il solito repertorio di calci (tanti) e calcio a ritmi da Serie D. Il suo pensiero non è mai contemporaneo al gioco, viaggia sempre più lento di tutti. VOTO 5.5.

OUDIN - Gli manca un passeggino, un bimbo e lo zucchero filato. Il prato per passeggiare a due chilometri all'ora lo trova. Calciatore da 5 minuti finali. Non di più. Il calcio moderno è un'altra cosa, si svolge su altri ritmi. VOTO 4.

BANDA - Irritante, modesto tecnicamente, involuto nella corsa, difettoso sui fondamentali. Uno così per Strefezza in panchina dall'inizio non serve a nulla. Altro impresentabile in Serie A. VOTO 4.

SANSONE - Entra per Banda, fare peggio sembrava brutto ma si adegua. VOTO 5.5.

KRSTOVIC - Inizia duellando alla pari con Buongiorno, poi si fa mettere nel taschino del difensore della Nazionale azzurra e si intestardisce in scemenze varie. Ne deve mangiare pane duro… VOTO 5.

PICCOLI - Generoso. E basta. VOTO 5.5.

D'AVERSA - Su Gendrey e Gallo è accanimento terapeutico, è come costringere a cure durissime un malato terminale, su Banda e Gonzalez il gettone di fiducia ci sta, si può pure dare. Acclarato che lo spagnolo il gettone l'ha buttato nel water tirando lo sciacquone non lo vogliamo vedere nel raggio del terreno di gioco per i prossimi 120 anni: uno a 21 anni non può rendersi autore di prestazioni simili. Sul cambio tattico senza doppia punta la scelta si può capire, lui l'ha letta così per andare per vie centrali con Strefezza e Oudin sottopunte visto che con i cross si faceva solo il solletico ai giganti difensivi del Torino. Pazienza. VOTO 5.5.

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