LECCE - Diciamolo subito: il pallino è in mano al Lecce ma ulteriori temporeggiamenti potrebbero riservare sgradite sorprese, addirittura innescare un'asta che farebbe felice soltanto il calciatore e il suo agente.

La Roma segue con interesse il possibile fallimento della Sampdoria, sommersa stando alle ultime stime ufficiali da una montagna di 200 milioni di debiti.

Il fallimento si porterebbe con sé lo svincolo automatico di tutti i tesserati dello storico club genovese, anche di Wladimiro Falcone, candidato numero uno alla porta dei giallorossi di Mourinho, rimasto letteralmente folgorato dalla prestazione del portiere nell'ultimo Lecce-Roma.

Molto “cari” sul menù dei prezzi Vicario (Empoli), Martinez (Aston Villa) e Cragno (Monza) la società capitolina vorrebbe risparmiarsi un maxi-investimento per coprire con quelle risorse economiche un'arrivo in un'altra zona del campo.

Per questo è alla finestra: in caso di fallimento della Sampdoria, qualora il Lecce non accelererà per riscattare totalmente la proprietà del suo portiere (è in prestito con diritto di riscatto della proprietà e eventuale controriscatto della Sampdoria) ovviamente anche il legame temporaneo con il Lecce decadrà giuridicamente come tutti gli altri prestiti, per cui Falcone tornerà formalmente tutto nel patrimonio della Sampdoria a quel punto fallita. Un fatto che metterebbe in lista di svincolo Falcone non appena la FIGC avrà acquisito la sentenza di fallimento.

Sostanzialmente il Lecce deve prendersi Falcone prima del tempo, prima del “gong” del fallimento, prima che sia tardi e che entri in scena il “gioco” degli agenti e dei milioni di Euro che la Roma può mettere sul piatto.