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BARONI, I "MUSCOLI" NEL GIORNO SBAGLIATO: "giochiamo col 4-3-3, punto. Sono convinto di sbagliarmi poco"

Le parole del tecnico del Lecce dopo la sconfitta con la Salernitana: frasi che lasciano molti dubbi

LECCE - E' un Marco Baroni rammaricato per la doppia sconfitta maturata in due gare tra Verona e questa con la Salernitana, quello che però si presenta in Sala Stampa convinto del percorso del suo Lecce e delle scelte operate. Ecco le sue parole a fine gara.

Analisi - “Abbiamo macchiato la prestazione con due disattenzioni, due leggerezze che sono costate altrettante reti. Recuperare due reti di svantaggio non è facile, nonostante tutto abbiamo mantenuto equilibrio e sfiorato il 2-2. Col tempo l'avversario si è abbassato molto, è stato difensivamente attento. Non sempre si vince col gioco, in certe gare ti serve il colpo a sorpresa, anche individuale: il gol non è arrivato né con il gioco né con il colpo individuale”.

Troppi elogi? - “Ho cercato di fare il pompiere in queste settimane e i ragazzi hanno sempre lavorato bene, non ho notato flessioni mentali. Non possiamo immaginarci che questi elementi così giovani giochino 38 partite ai livelli di quelle con Lazio e Milan. Peccato per questi due stop, partite alla nostra portata, c'è del dispiacere”.

Scelte - “Ho dato una opportunità a Oudin perché Di Francesco non era stato bene in settimana. I nuovi non sono subentrati in momenti facili della gara, ma lui ha tirato, creato vivacità. La partita si è compromessa con le due reti, con i nostri errori, fronteggiare poi una squadra così chiusa è dura”.

Ipotesi due punte - “Giochiamo col 4-3-3 e le soluzioni le troviamo nel 4-3-3. Vedete punte da cross in questo organico? Non mi sembra. Colombo ha il tiro, se nella sua occasionissima colpisce bene un pallone staremmo parlando di un'altra partita. Ceesay ha bisogno di campo, di correre, non di palloni lanciati in area. Sono soluzioni che possono andarti bene una volta, ma alla lunga no. Se siamo arrivati sino a qui con dei risultati che hanno attirato addirittura dei complimenti non vedo perché dovremmo cambiare. Sono convinto di sbagliarmi poco”.

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