LECCE - Le partite del mese di marzo 2026 lontani dal Salento e poi, al rientro al “Via del Mare” coi lavori in corso, alcuni spicchi dello stadio chiusi al pubblico.

Si profila questo scenario per il finale “caldo” di stagione del prossimo anno del Lecce che dovrà fare i conti con la prossima salvezza anche con questo elemento di difficoltà in più, l'impossibilità di utilizzare pienamente il suo impianto “caldo”.

E se il 1° lotto dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione dello stadio partirà a brevissimo (8 mesi di cantieri a oltre 10 milioni di Euro per rifare il look alle tribune, rifare completamente il manto erboso e migliorare infrastrutture e servizi interni), quel che sta più a cuore ai tifosi e che mette più ansia sono i disagi collegati alla realizzazione della copertura dell'impianto.

La struttura commissariale dei Giochi del Mediterraneo prevede per luglio il “lancio” del bando d'appalto, per agosto l'affidamento dei lavori e dunque poi da lì il via al cantiere, che solo da marzo si vedrà realmente nel Salento perché la decisione per tutelare il pubblico giallorosso, la ripetiamo, è quella di procedere alla costruzione delle “vele” che copriranno il “Via del Mare” lontani da Lecce, con un maxi-trasporto poi nella fase decisiva dei lavori e la posa sulle mura dello stadio.

Con questa operazione si arriva a marzo 2026, quando per ragioni anche di sicurezza per un mese intero e dunque ragionevolmente per 2 gare interne il Lecce dovrà chiudere lo stadio e lasciarlo alle aziende aggiudicatarie dei lavori che con funi speciali di acciaio caleranno sul “Via del Mare” il suo nuovo cappello. In aprile, mano mano che i settori saranno coperti, via via torneranno gli spettatori in quei settori e le ultime gare di campionato interne del Lecce si giocheranno a capienza ridotta ma con il pubblico.