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BARONI, L'ULTIMO MONOLOGO E' CON TONO DI SFIDA: "segnatevi tutti i numeri che vi leggo, un giorno ci rifletterete"

All'ultima conferenza stampa stagionale il tecnico giallorosso fa il punto sulla salvezza dei suoi ma anche su questo Lecce-Bologna che chiuderà il sipario sulla stagione

LECCE - Adesso parla lui.

Marco Baroni, probabilmente all'ultimo giro di valzer pre-partita davanti ai microfoni del “Via del Mare” prima di iniziare la conferenza stampa di rifinitura di questo Lecce-Bologna festaiolo legge numeri, elenca risultati, dati.

Il tecnico del Lecce si toglie tutti i sassolini da tutte le scarpe e lancia messaggi sibillini: “un giorno riflettete su questi dati”. Ecco le sue parole, qui in questa ampia sintesi, sotto nella versione video integrale dell'intervista andata in scena in Sala Stampa dopo questa prima parte di monologo del mister.

Monologo - “In questi giorni c'è stato tempo per gioire e riflettere. Prima di Monza avevo parlato dei meriti di questa squadra, ora parliamone ad ampio raggio. Nelle ultime 7 stagioni di A il 50% delle neopromosse è retrocesso. Nelle ultime 3 stagioni di A delle neopromosse sono finite poi in C nello spazio di pochi anni (Crotone, Benevento e Brescia). Il dato diventa di 8 squadre negli ultimi 10 campionati, con le doppie retrocessioni di SPAL, Cesena e Carpi. Eccovi qui la difficoltà di questo campionato, siamo giovani, ricchi di esordienti e non siamo stati mai negli ultimi 3 posti in classifica. Mai. Pensateci. Vi offro questi dati perché un giorno ci pensiate, perché adesso è il tempo di dare dei meriti a questi ragazzi. In B abbiamo chiuso 3° per possesso del pallone, 1° nei tiri nello specchio, proponendo un calcio di dominio offensivo unito alla miglior difesa, essendo 1° anche nel pressing collettivo riuscito e in quello alto efficace. Cambiando il campionato cambiano le circostanze, abbiamo mantenuto il lato difensivo e abbiamo collezionato altri primati. Siamo stati 1° quest'anno per numero di contrasti e nella percentuale di quelli vinti, la 5° squadra della A per pressing di squadra, la 6° per palloni recuperati nella metà campo degli altri. Chiaramente ci sono state delle difficoltà offensive, ma vengono tutte dall'inesperienza dei ragazzi. Anche qui vi offro un numero: abbiamo iniziato la stagione con nel bagaglio 23 reti in A di tutta la rosa, di cui 14 del solo Di Francesco. Il calcio è fatto di punti di vista che rispetto, ma i numeri sono oggettivi”.

Sacrificio di tutti - “La squadra ha lavorato sempre sodo, lo faranno anche domani. Sacrificio viene dal latino, vuol dire ‘rendere sacro’ qualcosa. Ecco, questi ragazzi sono stati meravigliosi nell'attaccamento che hanno dimostrato a me e al mio staff, nella dedizione al lavoro”.

Modulo indiscutibile - “Questo 4-3-3 non si discute, ci ha portato in A e ci ha permesso di provare a misurarci con gli avversari con equilibrio, compattezza e identità”.

Colombo e la sua incostanza - “E' giovane, gli deve essere consentito di sbagliare, deve lavorare ovviamente ma anche essere sostenuto. Deve sbagliare qualche partita, qualche gol, qualche appoggio o controllo, altrimenti non cresci”.

Futuro personale - “Non sono abituato a parlarne, sono abituato a lavorare. Poi la gente guarda il cammino, legge qualche numero, sviluppa il suo pensiero, fa le sue valutazioni. C'è da fare Lecce-Bologna ora, poi ci sarà spazio per tutte le riflessioni del caso. Tranquilli con Corvino abbiamo un rapporto leale, ci piace confrontarci, a volte scontrarci ed è successo, perché siamo due che difendiamo i nostri principi. Non è un problema il futuro di Baroni”.

4 anni perfetti - “Ho ricevuto tanto e ho dato, da calciatore e da allenatore. Ho un bel ricordo di tutto, Lecce mi ha reso uomo a 24 anni quando sono arrivato da un contesto come la Roma dove si giocava per lo Scudetto ogni anno. Sono una persona di sfide, come allora da calciatore ho accettato quella da allenatore, quando il DS mi ha cercato per me si è aperto un sogno”.

Partita - “E' una festa, ma anche una partita. Sono convinto che i ragazzi non deluderanno, mi aspetto la loro prestazione anche domani. Andremo in campo con impegno e serietà come sempre. Voglio fare una partita vera, anche come formazione, è una gara di A e va rispettata, poi si penserà alla festa. Se ci sarà spazio per qualcuno che ha giocato meno lo vedremo, io a chi ha giocato meno ho già dato tutto me stesso e il mio staff, nessuno è rimasto indietro su nulla”.

Equilibrio personale - “Sono fatto così, nei momenti positivi e in quelli negativi. E' stato sempre il mio modo di operare. Amo il mio lavoro, cerco di farlo con serenità, la stessa che trasmetto alla squadra. Ho elencato dei meriti che forse non tutti hanno capito, è uno spunto che vi offro per il futuro. Rifletteteci. Questa non è la Serie A di una volta, ora ci sono dei solchi economici, di mercato, strutturali, fisico-atletici, inimmaginabili”.

Umtiti - “E' una persona speciale, semplice e pura, ma anche noi gli abbiamo dato tantissimo eh… Lui è stato bravo, non è facile mettersi alle spalle una realtà come il Barcellona, abbiamo avuto dei contrasti quando ho voluto fargli capire che non era pronto per i miei standard, lo abbiamo curato e ci abbiamo lavorato. Ripeto, anche noi gli abbiamo dato tanto. Lui a Barcellona aveva perso il campo che per un calciatore è tutto. E' arrivato qui che aveva perso tutto. Ora ha di nuovo tutto”.

Bilancio del biennio leccese - “E' stato fatto il meglio per quelle che erano le nostre possibilità. Sono contento del lavoro che ho svolto. Ci sarà tempo per i bilanci anche sul mio operato”.

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