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SCATENATO CORVINO a "Il Fatto Quotidiano": "una trombata prima delle partite non ha mai fatto male ai calciatori"

Il DS giallorosso si racconta in una intervista fuori dagli schemi al quotidiano di Travaglio

MILANO - Complice il convulso finale del mercato “Il Fatto Quotidiano” ha intervistato il “re” della vecchia guardia dei Direttori Sportivi, ossia Pantaleo Corvino, per un confronto fuori dagli schemi come è natura del quotidiano fondato da Marco Travaglio.

Ecco le parole del DS giallorosso ai taccuini del “Fatto”.

Come finisce un mercato - “E' come stare in sala parto, non si dorme, non si mangia”.

Morire in pista - “Voglio morire come i cavalli di razza, sulla pista, anche di un campetto di provincia ma basta che sia sul campo”.

Rinunce - “A 25 anni sono partito da sotto il marciapiede, dalla 3° Categoria, sono arrivato 4 volte in Champions League con la Fiorentina e a 650 gare in Serie A. 5 volte soltanto ho fatto la B, ho vinto 4 campionati su 5. Mi è mancato il calcio di alto livello, lo Scudetto, qualche possibilità c'è stata di fare il grande salto ma ho sempre rispettato chi mi pagava e non ho stracciato i contratti in corso per ambizione personale”.

Nonno - “Quando è nato l'unico erede Corvino mio figlio non l'ha chiamato Pantaleo: sono incazzato nero. Il mio nome è bellissimo, adorabile. Peccato”.

Altro destino - “Se non avessi fatto il DS avrei fatto il contadino. Quando devo riflettere vado sempre in campagna mi metto sotto un ulivo e penso”.

Difficoltà giovanili - “Quando avevo 15 anni papà che faceva il muratore si ammalò e poi finì sulla sedia a rotelle. Per portare a casa la pagnotta lasciai il calcio giocato e ci provai con l'Aeronautica: concorso da 1500 posti, 25mila aspiranti, preso”!

Colpo di testa - “A 39 anni lasciai 2 milioni di Lire al mese di stipendio per 600 di pre-pensionamento. Il problema fu dirlo mio padre, non trovavo il coraggio. Poi una volta lo trovai fuori dal barbiere, in paese, e presi coraggio. Non posso ripetere tutte le parole che mi disse…, ma per due mesi non mi aprirono neppure la porta di casa”.

Idee moderne - “Sono d'accordo con Zaccheroni, il sesso fa sempre bene, anche prima delle partite. Una trombata non può alterare la prestazione in campo”.

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