
Il Governo Meloni CANCELLA il "Decreto Crescita": il Lecce ci perde 1 milione e 250mila euro di risorse
L'abrogazione degli incentivi alle aziende che assumono fa "saltare" un risparmio alla società giallorossa
LECCE - Il Governo Meloni ha abolito gli incentivi fiscali del “Decreto Crescita” che dal 2019 ha consentito a migliaia di imprese, anche nel calcio, di assumere dando lavoro a condizioni fiscali favorevoli, contribuendo a far ripartire l'economia nazionale dopo la pandemia.
Al Lecce, dopo l'abolizione degli incentivi, saranno 4 gli stipendi di big della 1° squadra che perderanno gli “sconti” (decine sono quelli della “Primavera”, ma per importi davvero minori, non li riportiamo).
Sino ad oggi il Lecce ha risparmiato sugli ingaggi di Coulibaly (600mila Euro netti al giocatore, solo 800mila Euro di costo al Lecce invece di 1 milione e 200mila Euro), di Ramadani (mezzo milione di Euro al giocatore, 600mila Euro di costi per il Lecce invece che 1 milione di Euro), di Kaba (300mila Euro al giocatore netti, 350mila Euro soltanto al Lecce come centro di costo) e di Banda (stessi numeri di Ramadani).
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