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La chicca regolamentare: "toppa" anche Dei Giudici

Nel convulso finale manca rigore ed espulsione

LECCE - Dopo Lanza c'era attesa per la prestazione di Dei Giudici di Latina, lanciatissimo verso la promozione in Serie B. Ebbene: un disastro; il fischietto pontino "brucia" nei 10 secondi finali una prestazione di grandissimo livello con un'incertezza regolamentare pesantissima.

Minuto 48 e 50 secondi (la gara finirà al 49'): un difensore rifila una gomitata in area a Embalo, a gioco in svolgimento: immediatamente la bandierina dell'assistente numero 1 dell'arbitro va su, chiaro segnale che c'è stata un'irregolarità. E che irregolarità: la condotta violenta in area di rigore a gioco in svolgimento ovunque sia il pallone è punita con il calcio di rigore e l'espulsione dell'autore del fallo. Fallo ravvisato, perchè, ripetiamo, contemporanamente va su la bandierina dell'assistente e dunque un componente della terna ha rilevato qualcosa (l'arbitro ha anche degli impulsi e delle vibrazioni al braccio con un sistema elettronico sottomaglia, non può non percepire il richiamo dell'assistente).

Niente, il gioco va avanti e l'ingenuo Pane prende di peso Embalo e lo invita a rialzarsi con modi bruschi, calpestandolo e scalciandolo quando l'attaccante del Lecce non si rialza: 2° espulsione, 2° condotta violenta e 2° rigore, anche se il pallone si trova nel frattempo a centrocampo dove gli altri 20 calciatori continuano a giocare. Dei Giudici risolve tutto fischiando la fine, togliendosi dai guai, ma manca il 1° rosso al calciatore ospite (che avrebbe evitato il 2° di Pane, reso inutile nel suo intervento successivo) e un rigore-bis al Lecce, che in entrambe le letture comunque avrebbe dovuto battere un tiro dal dischetto.

Non un errore da poco, visto e considerato che per classifiche avulse, scontri diretti o differenze reti anche un gol può cambiare un campionato; figuriamoci se il punteggio al momento della condotta violenta in area fosse stato di 0-0 o di 1-1. Il Lecce si sarebbe visto scippato di un rigore decisivo per la vittoria.

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