
GIAMPAOLO, L'EMOZIONE DI UN RISCATTO: "adesso mi godo Lecce. Abbiamo consegnato Corvino alla storia"
Le parole del tecnico del Lecce dopo questa vittoria in casa della Lazio e la salvezza dei giallorossi
ROMA - E' un Marco Giampaolo visibilmente emozionato e provato dagli eventi, quello che si presenta in Sala Stampa allo stadio “Olimpico” dopo la salvezza del Lecce maturata in casa della Lazio.
Ecco subito le sue parole.
Tante cose da dire - “Ci sarebbero tante cose da dire, ma voglio pensare subito ai tifosi, ai nostri abbonati, a chi ci ha seguito in trasferta, a chi ama questa terra bellissima che è il Salento. Poi sono contento per il Presidente, ogni allenatore dovrebbe avere un Presidente così. Poi per Corvino, che abbiamo reso immortale con la 3° salvezza di fila in A: adesso sono cazzi vostri…”.
Fiorita tra i primi pensieri - “Un pensiero forte a lui, abbiamo vissuto un momento tremendo, la squadra ne è uscita fuori da uomini”.
La partita con la Lazio - “Epica, i tifosi la ricorderanno per anni. Sono partite che ci raccontavano una volta, che accadevano nel calcio antico. E' un risultato che rende orgogliosi tutti noi”.
Analisi stagionale - “Il gruppo ha dei limiti, ha carattere e i suoi limiti, altrimenti non saremmo stati in questa situazione. Ci siamo presi a cazzotti qualche volta, stare attaccati all'obiettivo non ci ha fatti mai venire meno. Io passo in 2° piano, avevo solo l'obiettivo di salvare la squadra e sono contento, ho dato tutto, ho lavorato 24 ore al giorno per il Lecce. Ho speso tante energie, ho fatto tanta fatica, il calcio è cambiato rapidamente, quel che proponevo una volta già non va più bene. Giocare col disordine organizzato non fa parte delle mie idee, ho studiato, piano piano ho capito, sbagliato e ho preso appunti. Ho destrutturato tanti pensieri per cambiarli e rendermi competitivo a questo nuovo calcio”.
Riscatto di carriera? - “No, sono contento per gli altri e non per me. Quando regali gioie a una città sei felice, basta questo”.
La partita - “Negli spogliatoi dopo il rosso a fine 1° tempo c'era tantissimo nervosismo, eravamo sul confine tra essere eroi e perdenti, tra Paradiso e la retrocessione. Ai ragazzi ho detto che da quel punto in poi dovevano lasciare il sangue nel campo, l'hanno fatto”.
Il futuro - “Adesso torniamo a Lecce, una città che mi piace. Rimarrò qualche giorno a godermela, sono affascinato da questo Salento un po' terra antica. Abito in centro ma ho passeggiato poco, ho lavorato sempre, guardato situazioni di gioco, aggiornamenti, ora mi guarderò la città. Poi andrò in barca. Poi vediamo. Il futuro era oggi, era oggi che contava, poi si penserà al resto”.
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