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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

08.04.2023 11:17

LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!

FALCONE - Decide la partita con un intervento svagato, deconcentrato, goffo. Non è la prima volta. Riesce a cancellare in una frazione di secondo tutto quel che di buono era riuscito a fare tra i pali. VOTO 4.

GENDREY - Kvaratskhelia gioca in ciabatte, non si ammazza di fatica né di voglia e lui può fare una figura dignitosa. Un paio di cross da terzino vero, incredibile. VOTO 6.

BASCHIROTTO - Con Lozano è un bel duello, lo vince quasi sempre lui. Il messicano deve andare oltre confine a suonare le nacchere da fuori area, per provare qualche conclusione. VOTO 6.5.

UMTITI - Guida la difesa e la squadra con classe cristallina, esperienza e tranquillità. Lui il livello di calcio espresso dal Napoli è abituato a fumarselo all'ora del thè sgranocchiando biscottini. Raspadori fa la figura del lattante che piange per aver perso il ciuccio. VOTO 6.5.

GALLO - Saponetta-Falcone è vero ci mette tanto di suo, ma pensare di intervenire in quel modo sgarrupato in piena area (piccola!) di rigore è davvero da matti. La recidiva è una aggravante, visto che era già successo a Firenze. E come al “Franchi” decide la partita, che Gallo aveva sapientemente avviato tenendo in gioco Elmas sulla punizione che porta al vantaggio iniziale dei campani. Con quel suo andamento a ciondoloni, sempre dondolante, gli scappa una spalla che tiene in gioco Elmas e che il fuorigioco automatico immediatamente rileva. Per sicurezza sugli sviluppi dell'azione manda al cross Kim con tutto il tempo per calibrarla al meglio. Bella tripletta di guai. VOTO 4.

GONZALEZ - Impresentabile. Penoso. Speriamo gli abbonamenti alle pay-tv di chi lo cerca a peso d'oro siano scaduti abbondantemente. Vendere, vendere, monetizzare, monetizzare. Prima che qualcuno se ne accorga… Prestazione da prenderlo a sberle, ma papà Baroni è come il Papa Buono, ha sempre una parola di conforto e gli regala 70 minuti indegnamente. Un altro allenatore l'avrebbe preso a calci nel culo dal centrocampo sino alle docce degli spogliatoi, ma al 10° minuto. Non fosse altro che per giocare in 11 contro 11 il resto di una partita giocata in inferiorità numerica costante. VOTO 4.

HELGASON - 20 minuti a nascondino. Il suo calcio è semplice: vengono di qua? Io me ne vado di là. Vengono di là? Io mi sposto di qua. Pulcino bagnato, il suo senso della responsabilità applicato al gioco è quello di un 12 enne che si ritrova alla presidenza della NATO. VOTO 4.

HJULMAND - Solo rottura, costruzione zero. Questa volta la sua favoletta è incompleta, senza lieto fine. Si perde Di Lorenzo su calcio d'angolo e il Napoli passa in vantaggio: era già successo, non è il suo forte marcare sui piazzati. VOTO 4.5.

MALEH - Inizio confortante, una grande acrobazia respinta da Meret, qualche buon cross anche sino all'alba del 2° tempo. Poi si eclissa. VOTO 6.

ASKILDSEN - Ex calciatore. VOTO 4.

OUDIN - Doveva scegliere tra il centro commerciale, la passeggiata al parco e il torneo alla bocciofila, ma gli danno di nuovo sta croce, di giocare a calcio nonostante la voglia sia poca e niente. Piedi buoni, ma se sei di una indolenza celestiale non possiamo che tenerli per una esposizione al museo. VOTO 5.

CEESAY - I suoi limiti tecnici sono così evidenti che questo ragazzo voglioso e sempre pronto al sacrificio ti mette pure tenerezza. Ma non essendo il campionato della CARITAS anche noi che siamo buoni di cuore ci ricordiamo che in Serie A serve dell'altro. VOTO 4.5.

PERSSON - Un metro e novanta e passa per perdere l'unico contrasto aereo partendo davanti, senza copertura asfissiante, facendolo vincere al difensore dietro di lui. Velo pietoso. Dell'attaccante centrale non ha le stimmate e neppure la forma. VOTO 4.

DI FRANCESCO - E' così agonisticamente e tecnicamente dentro la gara, furioso, voglioso, leader, pericoloso, che Baroni lo tira via nel finale per non creare problemi al Napoli. Prestazione totale, è il migliore del Lecce. VOTO 7.5.

BANDA - Entra per coprire sé stesso e Baroni di ridicolo. La sua ultima parte di stagione al Lecce sta assumendo i contorni della comica circense. VOTO 4.

BARONI - Squadra in miglioramento, tecnico in peggioramento. Oramai l'encefalogramma è piatto, la morte celebrale del “sistema” Baroni è a un passo. Non una variazione sul tema, non una scossa di adrenalina, tutto compitino, tutto previsto dal suo calcio eternamente triste: al 60' questo cambio qua, al 75' quel cambio là, a 5 dalla fine quell'altro cambio là. Quando sfila via quell'ira di iddio di Di Francesco per Banda lascia sbigottiti: davvero i limiti concettuali di questo allenatore possono arrivare a tanto? Il finale della sua storia leccese, peccato, è davvero un'agonia. Non ci mette niente di suo per portarsi la partita dalla parte giusta, per variare, per cambiare strada, mandando a nozze qualunque allenatore e squadra avversaria. Che senso ha sedersi in panchina senza incidere? Ci mandasse un parente, uno zio, un suocero, sarebbe del tutto indifferente. Gli segna i cambi, glieli pianifica, e quello “allena”. Svuotato e al capolinea di un disastro tecnico. E' alla frutta. VOTO 4.

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