
Qui CAGLIARI. PISACANE, rilancio da 3 punti: "a Lecce per la 2° finale di fila, possiamo vincere"
Le parole del tecnico del Cagliari alla vigilia oramai di questo impegno di venerdì nel Salento
CAGLIARI - Settimana “corta” in discesa verso la gara, per il Cagliari di Fabio Pisacane, tecnico al debutto in questa Serie A 2025/2026 e che ha già parlato in vista della trasferta nel Salento (venerdì sera si gioca alle 20.45 al “Via del Mare”).
Con l'ex terzino ed ex Lecce i giornalisti nazionali e locali sardi hanno parlato in questa intervista in chiave Lecce. Eccola per voi.
Il punto, la situazione in casa Cagliari - “Pavoletti ha lavorato parzialmente in gruppo, ci auguriamo di poterlo portare a Lecce. Abbiamo ai box Radunovic e Luvumbo”.
Lecce - “Ho un legame speciale, è stata la mia ultima tappa da calciatore. Ringrazio la società e i tifosi, mi dispiace non aver dato tutto quel che avrei voluto. Ci tengo a ricordare Fiorita, mando un abbraccio alla moglie Azzurra, ai suoi bambini”.
Con Di Francesco un rapporto conflittuale al Cagliari - “Le nostre discussioni? Non ci siamo presi, non ci siamo mai trovati bene, da poco abbiamo parlato e ci siamo chiariti. E' una pagina chiusa”.
Una finale dopo l'altra - “E' la 2° mini-finale del nostro campionato, il 2° scontro diretto di fila. Cercheremo di andarlo a vincere giocando intelligenti. Abbiamo tenuto il campo bene con Fiorentina e Parma, con una buona lettura possiamo fare bene a Lecce”.
Il Lecce - “Con il Genoa ha fatto vedere valore, con il Milan ha provato a impensierirlo per poi cadere nel finale, a Bergamo un altro tipo di partita dove hanno cercato la ripartenza rapida e magari nel 1° tempo potevano sorprendere nel punteggio facendo nascere un'altra gara. Poi hanno mostrato delle lacune in cui speriamo di poterci inserire”.
Felici, l'ex - “E' un ragazzo che ha leggerezza mentale, gioca ancora come gli viene e lo aiuta, ha coraggio. Se migliora alcuni lavori, senza palla e come capacità di inserimento, può diventare un giocatore importante”.
Modulo - “Potremmo partire a 4 dietro, è meglio concentrarci sulle idee piuttosto che sul modulo, il calcio di oggi non è numeri statici”.
Commenti