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La causa del male: troppe novità tutte insieme

L'analisi della settimana post-Fidelis Andria

LECCE - Finalmente c'è una settimana in più di lavoro. Perchè 11 calciatori, anche buoni, messi in campo non è detto che facciano una squadra.

Una squadra è composta da 11 calciatori integrati, assimilati tra loro, con un grado di conoscenza anche nei singoli movimenti, nelle piccole furbizie, nelle rispettive sensibilità e intelligenze che fa la differenza per sentirsi squadra.

Asta ha utilizzato con la Fidelis 14 elementi, attingendo a pieno alla panchina, e solo 4 avevano giocato tra loro, Carrozza (poco lo scorso anno, prima di essere ceduto), Lepore, Moscardelli e Papini. Gli altri con una quindicina di allenamenti insieme, alcuni con 3-4 sedute appena col gruppo.

Dall'altra parte c'era D'Angelo e calciatori andriesi che hanno persino vinto l'Eccellenza Pugliese già con questa maglia, 2 anni fa. Come fare a non pagare lo scotto di un certo feeling, una voglia di sovvertire i pronostici e sorprendere l'avversario decisamente più blasonato: fattori, componenti che hanno fatto pendere decisamente la bilancia dalla parte biancoazzurra.

Ora c'è la trasferta di Castellammare di Stabia, ma soprattutto c'è una settimana in più insieme. Con il tempo si assottiglia il margine d'errore e di scuse di questo gruppo, che però al momento non può che essere assolto per la fatica e il lavoro che sta facendo. Senza conoscersi.

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