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MONZA, CHE TEGOLA! "Concorso in associazione camorristica e frode sportiva": chiesti 4 anni per IZZO

Il difensore, un lungo passato al Torino, rischia la condanna penale 8 anni dopo i fatti su cui si è già espressa la giustizia sportiva

ROMA - La giustizia sportiva è stata velocissima e già nel 2017 lo aveva costretto ad un lungo stop (18 mesi poi ridotti a 6). Quella penale è arrivata al “conto”, chiesto in queste ore. Ed è salatissimo.

Ad oltre 8 anni dai fatti contestati giunge a conclusione il processo per concorso in associazione camorristica e frode sportiva che vede sul banco degli imputati Armando Izzo, difensore del Monza in prestito dal Torino (obbligo di riscatto in caso di permanenza in A dei brianzoli fissato a 4 milioni e mezzo di Euro, NELLA FOTO SOPRA NEL GIORNO DELLA PRESENTAZIONE IN BIANCOROSSO).

Il PM Maurizio De Marco ha chiesto per lui 4 anni e 10 mesi di carcere, imputandogli responsabilità dirette nelle brutte storie che vengono addebitate ad Izzo.

All'epoca della sua militanza nell'Avellino Izzo avrebbe contribuito ad alterare due partite, con il Modena il 17 maggio 2014 e con la Reggina il 25 maggio successivo. Sullo sfondo di queste “combine” non un arricchimento diretto o calcioscommesse finalizzato a sé stesso, ma la necessità di favorire il clan camorristico di Secondigliano che aveva impiegato importanti somme di denaro sui risultati “sicuri” delle due gare.

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