REGGIO CALABRIA - Il sistema era abbastanza semplice (per lui…): con la complicità di altri fischietti in via di identificazione alterava i risultati di partite marginali, “Primavera”, Coppa Italia “Primavera” o Coppa Italia di C, per far finire i 90 minuti “over”, ossia con oltre 2 reti fatte, da 3 reti in poi, magari favorendo rigori, situazioni al limite, tutti elementi in grado di portare al gol.

“Terrremoto” arbitrale a Reggio Calabria dove è finito addirittura in manette l'arbitro Luigi Catanoso della locale Sezione AIA, accusato con una agenzia di scommesse compiacente che raccoglieva le puntate di aver alterato decine di partite in questi anni della sua permanenza a livello nazionale come arbitro.

L'inchiesta “Penalty”, chiamata in questo modo dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria proprio per l'enorme quantità di rigori concessi in alcuni avvenimenti sportivi minori, è scattata in queste ore, portando all'arresto complessivo di 5 persone. 2 di loro finanziavano le “creste” in favore di Catanoso e di altri arbitri come detto oggetto di identificazione, che venivano ripagati con 10mila e 15mila Euro a partita a ogni missione compiuta, a ogni partita alterata.

La profondità dell'inchiesta come detto potrebbe coinvolgere presto anche altri arbitri attualmente in organico nella CAN C guidata da Orsato, CAN che ha già spazzato via dai ruoli arbitrali Catanoso, dismesso e mandato via dall'AIA non appena finito nell'occhio del ciclone. Altri, però, come detto potrebbero aver alimentato il sistema.

Le partite sotto controllo sono in Serie C Pineto-Carrarese, Casertana-Monterosi Tuscia e Pro Sesto-Triestina dello scorso anno e a livello giovanile le sfide dei “baby” di Benevento-Cesena, Verona-Cagliari, Sassuolo-Verona, Napoli-Spezia, Salernitana-Entella e Cagliari-Inter, tutte del campionato “Primavera”.