
DI FRANCESCO E' GIA' ARRIVATO AI "SE" E AI "MA". Il suo Lecce ridicolizzato, lui: "occasione per vincerla con Morente"
L'analisi di questa brutta sconfitta da parte del tecnico del Lecce: l'intervsita
LECCE - Al termine di questo tremendo 1-2 in casa con il Cagliari in rimonta ha parlato ai giornalisti il tecnico del Lecce Eusebio Di Francesco. Ecco le sue parole.
Analisi - “1° tempo a fasi alterne, buone trame, senza continuità da parte nostra. Li abbiamo sofferti molto fisicamente. Nel 2° tempo abbiamo avuto l'occasione di Morente per andare avanti noi, sul capovolgimento di fronte abbiamo preso quel rigore su cui dovevamo stare più attenti, Tiago Gabriel doveva andare più sull'intercetto che sull'uomo. Da lì la partita si è indirizzata nella maniera in cui la loro esperienza ha prevalso, ci ha fatto sbattere sulla partita addormentata. Abbiamo creato qualcosa. In sintesi le partite non sempre si possono vincere, ma serve anche non perderle”.
Disappunto giusto - “Il pubblico ci sostiene sempre, il disappunto della gente ci sta. A volte non ci riesce di far bene, ma ce la mettiamo tutta. Partire in questo modo in campionato ci dispiace, volevamo punti importanti e sono dispiaciuto, personalmente non pensavo di perdere, accettiamo critiche e giudizi negativi”.
La partita di Stulic - “Ha inciso poco anche perché gli ho avvicinato un attaccante, è stata colpa anche mia, ho cercato di dargli più assistenza possibile praticamente giocando quasi con la doppia punta centrale. Se fa gol Morente, sono convinto, staremmo qui a parlare d'altro, potevamo anche vincerla in un modo o nell'altro”.
Poca qualità - “Non è questione di qualità, ma di scelte. In mezzo al campo sbagliamo palle semplici, è un discorso di squadra. Sala per esempio è uno di qualità, ma ha subito la fisicità degli avversari ed è rimasto schiacciato in questa situazione. Ci devo lavorare”.
I cambi infruttuosi - “Non credo sia responsabilità di chi è entrato se abbiamo perso, parliamo da squadra e rispondiamo da squadra alle nostre prestazioni. Noi dobbiamo andare in campo per vincere i duelli, invece abbiamo subito la loro fisicità e la fisicità oggi la fa da padrona nel calcio”.
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