
Analisi tattica: difesa e centrocampo super
Ingenerosi i fischi a fine gara
LECCE - Il Lecce di sabato visto contro il Catania ha dimostrato di avere tutte le qualità per fare un grande campionato, mettendo in campo quel che aveva a disposizione, tutto ciò che allo stato attuale può offrire una rosa condizionata dagli infortuni.
Con Moscardelli e Curiale fuori tocca a Diop portare la croce, da solo, nonostante il chiaro ritardo di preparazione dell'attaccante giunto all'ultimo giorno di mercato.
Per il resto il 4-2-3-1 proposto da Asta ha espresso bel calcio ed ha convinto in tutti i reparti. Ecco con quali note da sottolineare.
Aspetti positivi - Dopo un avvio di stagione balbettante Suciu sta mostrando le sue qualità, ed è anche merito suo se il Lecce ha alzato di molto il baricentro occupando stabilmente l'altra metà campo. Buona qualità del passaggio, apprezzabile sacrificio in copertura e pressing. Bene così. Oltre alla prestazione del rumeno, accompagnato da un De Feudis in crescita costante, c'è da rilevare una certa solidità difensiva ritrovata, frutto dell'intesa crescente tra Camisa e Freddi: disinvolti negli anticipi, mai in sofferenza, finalmente in crescente condizione fisica.
Aspetti negativi - Oltre alla cronica assenza del gol, che fortunatamente ha una cura, c'è l'insofferenza di una parte di tifoseria oramai divorata dall'ansia, incontentabile, che vuole tutto, subito e poi se le cose non vanno bene è pronta a scaricarti altrettanto subito. C'è bisogno di attendere i risultati, che arriveranno, perchè solo un miope non si è accorto che il gioco c'è già. Il Lecce non è stato costruito per ammazzare il campionato, come nessuna altra squadra di questa equilibrata Lega Pro. Un po' di sano spirito costruttivo non guasterebbe piuttosto che lasciarsi andare in una valle di lacrime ogni punto perso. Ci sarà tempo per verdetti e processi eventuali.
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