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IL FALLIMENTO DI BARONI certificato dal "suo" Lecce: "chiedo scusa a tutti"

La Lazio dopo 8 anni è fuori dalle coppe europee: parla il tecnico ex giallorosso, oggi squalificato

Bilancio - “Non è un fallimento ma quasi, perché di tutto il nostro percorso ora resterà soltanto questa caduta. Sono addolorato per me, per la squadra, per i tifosi, per la società. E' una partita che era importante e non sono stato in grado di farlo capire ai ragazzi. E' evidente che io debba prendermi la colpa di questa immagine di squadra di oggi che ha sporcato tutto il nostro percorso”.

Futuro - “La società ha il potere per esonerarmi, è ovvio, io ho dato tutto me stesso, il dolore è di una partita. Io ho fatto un tipo di lavoro, ho preso 110 tiri in porta meno che la Lazio del passato, eppure ci ritroviamo con nulla in mano. Abbiamo perso 3 partite in cui abbiamo buttato via tutto”.

Pensieri al Lecce? Non è tempo - “Non devo fare telegrammi né auguri a nessuno, adesso devo pensare alla Lazio e al dispiacere che ha provocato la chiusura di questo campionato. Sono in difficoltà a parlare, ho un dolore forte che ho esternato anche alla squadra. A loro, prima, non sono riuscito a trasferire quanto fosse importante questa partita. L'ultima partita è l'immagine che lasci di te ai tifosi, a tutti. E non rende il lavoro che avevamo fatto prima ma rimane come unica macchia, grande, enorme”.

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