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L'INTERVISTA DA NON PERDERE. E' un BALDINI sul filo delle lacrime e della gioia: "orgoglioso di questo giorno"

Il CT inizia il suo cammino con l'Under 21: nel suo passato, ricorderete, anche la panchina del Lecce in un periodo non facile

FIRENZE - Parte il nuovo biennio della Nazionale azzurra Under 21 e da Coverciano il CT Silvio Baldini “spara” fuochi d'artificio in direzione del calcio moderno, concedendosi poi grandi emozioni personali per questo momento della carriera. Ecco alcune sue esternazioni.

Vincere tutto è l'obiettivo - “Voglio vincere Europei e Olimpiadi, il ciclo è questo qui, dobbiamo vincere tutto”.

In mezzo agli squali - “Il mondo del calcio è inquinato da troppe persone che hanno il solo interesse del guadagno. Pure poco, basta che guadagnino, mica si sentono Raiola che guadagnava 150 milioni di Euro alla volta, questi sono piccoli squali che vivono di predazioni, si accontentano di prendere quel che capita”.

I ragazzi in mezzo a tutto questo - “I ragazzi del calcio di oggi sono in mezzo a tutto questo sistema, si devono adattare, se avessimo la capacità di espellere dal sistema persone come quelle di cui ho parlato prima anche i talenti dei ragazzi verrebbero fuori meglio”.

Non sono un cafone - “Tante volte parlo come un cafone ma non perché sono un cafone, ma perché lestofanti e arrivisti del calcio meritano di essere apostrofati con aggettivi da cafoni. E' un mondo questo che non ti rispetta e non merita rispetto: che devo fare, rispettarli io”?

Il tempo delle emozioni - “Sono emozionato. Ognuno di noi ha una storia, ognuno di noi si guarda indietro e sa da dove viene. Ho sempre creduto in qualcosa sopra di noi capace di premiare l'onestà e l'amore nel lavoro. Prima o poi un premio arriva. Non voglio mostrare le mie emozioni a un mondo che non merita i miei sentimenti, ma quando sono partito domenica e ho lasciato la mia famiglia andando via da casa è stato un momento troppo bello, in quegli abbracci c'era tutta la nostra storia di famiglia. Ho sempre fatto la strada più lunga e lasciare casa per iniziare a lavorare a Coverciano è stato bello come quando io e mia moglie siamo andati a vivere insieme nella 1° casa che ci siamo costruiti”.

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