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STICCHI DAMIANI DA NON PERDERE: le sue sono parole dure. Il LECCE e CORINI chiamati alla "SVEGLIA"

Ecco le dichiarazioni del Presidente del Lecce dopo il tonfo interno con il Pisa e alla vigilia della delicata trasferta di Ferrara

LECCE - Alla vigilia della trasferta in casa della SPAL e con negli occhi ancora vive le immagini sconfortanti della sconfitta casalinga con il Pisa scende in campo il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani.

Dopo un giorno di riflessione il massimo dirigente giallorosso come tanti tifosi "coscenziosi" ha scelto di tirare il fiato e riflettere, prima di sfogarsi. Perchè il suo comunque è uno sfogo importante. Ecco le sue parole.

Colabrodo - "I numeri purtroppo parlano chiaro. Con 27 reti siamo la squadra che segna di più, ma dalla terza giornata alla tredicesima ne abbiamo presi 18, una media superiore al gol e mezzo a partita. Troppo. Un dato che non permette di cullare nessun sogno di gloria. Sono certo che Corini, bravo e preparato, abbia ben presente questa necessità di trovare delle contromisure. Questa Serie B è una A2 a tutti gli effetti, un campionato duro e anche rischioso. Con il Pisa si è accesa una lampadina, il tema generale credo sia quello dell'equilibrio della squadra. Considerata la difficoltà di questo campionato oltre a guardare in avanti dobbiamo guardare anche indietro, con questi numeri non possiamo dare niente per scontato".

Vicenda Falco - "La realtà dei fatti dice che non c'è nessun problema e che Corini voleva mandarlo in campo già a Salerno, dove ha avuto un problema fisico nelle ultime ore prima della gara. Ha giocato uno spezzone e ha stretto i denti. Il mercato è imprevedibile, attualmente non sappiamo cosa ci riserverà".

Reazione immediata - "La SPAL per caratura e monte ingaggi è la più quotata della B con il Monza. Sarà una gara complicata, se riusciremo ad interpretarla col piglio giusto avremo buone carte sul tavolo, altrimenti non sarà così. Sabato ho lasciato gli spalti a fine primo tempo, ho capito subito come sarebbe andata a finire e me ne sono andato negli spogliatoi a guardarla alla tv, a soffrire da solo. Abbiamo sbagliato a tutti i livelli, dalle scelte infelici di formazione agli errori individuali sino all'atteggiamento, a tutto".

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