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NON HANNO FATTO I CONTI CON STICCHI DAMIANI: "cambio di regole? Tutto deve essere chiaro prima di partire"

Il Presidente del Lecce pronto a tutelare la società giallorossa da ogni strana "alchimia" nella testa della FIGC

LECCE - Diventa sempre più concreta l'ipotesi di una ripresa a tutti i costi della Serie A (CLICCA QUI PER LE SCELTE DELL'ULTIMO CONSIGLIO FEDERALE). Una eventualità che non farà trovare impreparato il Lecce che in queste ore è tornato a parlare anche ai microfoni nazionali della stampa italiana con il suo Presidente, Saverio Sticchi Damiani. Ecco il pensiero del massimo dirigente giallorosso.

Tasselli che si aggiungono, resta il nodo protocollo - "Ogni giorno si aggiunge un piccolo tassello verso la ripartenza. Non è facile pianificare tutto, è del tutto evidente che lo snodo principale è il protocollo sanitario. Se dovesse essere confermata la quarantena per tutta la squadra anche in caso di una sola positività tale obbligo comporterebbe un punto interrogativo sulla conclusione del campionato. In pratica potremmo partire ma senza certezze. Se invece arriva una scelta alla tedesca, dove i positivi sono valutati come infortunati, è chiaro che la prospettiva di terminare la stagione è realistica".

Contratti - "Ci sono altri nodi, quello dei contratti di cui nessuno parla è fondamentale. Ci sono vincoli che scadono il 30 giugno, la situazione va pianificata e risolta entro la ripresa, non in corsa. Dire ripartiamo giusto per farlo, fare due o tre giornate e poi ritrovarsi con le rose stravolte significa falsare il campionato. Lo scenario in cui dobbiamo inserirci tutti deve essere chiaro e con le stesse regole per tutti. E anche in caso di blocco totale va già deciso ora con quali scenari, con quali regole".

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