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SOLIDO, CAPACE DI COLPIRE E POI SOFFRIRE. A Terni l'esame di maturità di un Lecce padrone del suo destino. La cronaca

Giallorossi vittoriosi sul terreno ostico della Ternana: alla fine addirittura calato il poker

TERNI - La notte di Terni accende un faro sul campionato, un faro puntato su un Lecce solido, concreto, efficace, capace di scappare via nel punteggio e soffrire, questa volta senza farsi riprendere, per tre punti pesantissimi. Finisce 4-1 al “Liberati”, con Coda, Strefezza, Di Mariano e Ragusa nel tabellino dei marcatori. In mezzo, sul 2-0 momentaneo il gol di Bogdan che ha riaperto la partita condannando a un 2° tempo di grande attenzione i giallorossi.

Scelte non scontate - Baroni dimostra di non interessarsi granché a eventuali critiche e dopo una prestazione perfetta dei 4 dietro con il Frosinone ne cambia 2, sottoponendosi al “rischio” della critica visto che Dermaku non sarà esente da colpe nel 2-1 di Bogdan. Con l'albanese torna titolare anche Gendrey, pure lui opaco. Pronti via e siamo 2-0. In apertura Gargiulo lavora un bel pallone che Blin, di tacco, indirizza verso Coda che fa 1-0 con la complicità del portiere avversario che non trattiene sul primo palo. Siamo ancora al 4', come detto, ma al 19' è già raddoppio: ancora Blin detta il tempo della giocata a Strefezza, “solito” destro velenoso dal limite dell'area e ennesimo gol dalla distanza dell'italo-brasiliano.

Solite apparenze? - Sembra tutto facile, anche perchè il tempo scivola via in serenità, prima degli ultimi 5 minuti di “fuoco”: Partipilo trova una deviazione su un tiro in angolo, nascono due tiri dalla bandierina di seguito e sul secondo Dermaku si perde il croato Bogdan che riapre la partita complice pure una lettura non perfetta di Bleve. Sono minuti delicatissimi, il Lecce rivede i fantasmi di Cosenza e di altre situazioni in cui non è riuscito ad amministrare il vantaggio: salva tutto Bleve che si riscatta e tira fuori una parata portentosa su Partipilo prima del fischio finale del 1° tempo.

In controllo - Nella ripresa i giallorossi controllano e lo fanno sempre meglio di minuto in minuto: la Ternana ha il sacro fuoco di chi vorrebbe rimontare, ma non trova mai il modo di penetrare la difesa giallorossa che alza tutti i muri. E dove non arrivano Lucioni e compagni arriva Gallo in scivolata al 10' su diagonale a botta sicura di Pettinari. C'è tempo per Helgason per “divorare” una rete fatta, in spaccata solo davanti al portiere (pallone fuori), poi per l'uno-due ulteriore che manda tutti a casa. A 10 dalla fine Strefezza manda in rete Di Mariano che con un destro al volo dal cuore dell'area praticamente “spacca” la porta. Un tiro terrificante. Prima del recupero Coda è gentile, fa tutto lui, si propone davanti al portiere ma appoggia su Ragusa che il spaccata mette per la prima volta il suo nome sul tabellino dei marcatori del Lecce. E finisce così, con il poker servito sul tavolo della A.

TABELLINO

TERNANA - LECCE 1-4

Marcatori: Coda al 4' p.t., Strefezza al 19' p.t., Bogdan al 43' p.t., Di Mariano al 32' s.t., Ragusa al 41' s.t.

Ternana (3-4-1-2): Krapikas; Sorensen (dal 30' s.t. Boben), Bogdan, Celli (dal 23' s.t. Celli); Ghiringhelli, Koutsoupias (dal 30' s.t. Furlan), Proietti, Palumbo; Partipilo (dal 33' s.t. Peralta); Donnarumma (dal 23' s.t. Mazzocchi), Pettinari. (Vitali, Diakite, Paghera, Mazza, Defendi, Rovaglia, Capone). Allenatre Lucarelli.

Lecce (4-3-3): Bleve; Gendrey (dal 31' s.t. Calabresi), Lucioni, Dermaku, Gallo; Blin (dal 31' s.t. Helgason), Hjulmand, Gargiulo (dal 31' s.t. Bjorkengren); Strefezza (dal 37' s.t. Ragusa), Coda, Di Mariano (dal 41' s.t. Faragò). (Plizzari, Dima, Tuia, Barreca, Majer, Listkowski, Rodriguez Delgado). Allennatore Baroni.

Arbitro: Marcenaro di Genova (Scatragli-Cipriani, IV Ufficiale Longo, VAR Camplone, AVAR Bercigli).

Note: ammoniti Lucioni, Celli, Strefezza, Sorensen, Partipilo e Gendrey, angoli 6-4, recupero 0' p.t., 5' s.t.

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BARONI: "nessuno ci ha chiesto la A diretta a inizio stagione. Ora LA VOGLIAMO PER 3 BUONI MOTIVI"... Eccoli
Fatela "GIRARE" e METTETE A TACERE GLI IDIOTI fuori dal tempo e dalla storia. Calcio rovesciato! La B è l'INFERNO dei miliardi