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FILOSOFIA DI FRANCESCO: "momento buono? Poca lingua e molti fatti in questa fase..."

FILOSOFIA DI FRANCESCO: "momento buono? Poca lingua e molti fatti in questa fase..."

LECCE - A poche ore da questo delicato Lecce-Verona di oggi al “Via del Mare” (si gioca alle 15) ha parlato alla stampa il tecnico del Lecce Eusebio Di Francesco.

Ecco l'intervista, qui in questa ampia sintesi scritta, sotto nella versione video integrale realizzata in Sala Stampa.

L'avversario - “Attacco rapido, forte, giocatori interessanti, ma non posso togliere molto equilibrio ai miei e all'assetto che abbiamo trovato. Dunque lavoreremo di squadra, oltre i discorsi di reparto, servirà una fase preventiva ottima e abbiamo lavorato in questo senso, per mettere in difficoltà una squadra che secondo me ha raccolto molto meno di quel che ha prodotto e che meritava”.

Come a Firenze - “Servirà una gara come a Firenze, giocando sempre, su ogni pallone, poi il gol ci potrà arrivare, restando corti, senza lasciare spazi, anche un mezzo spazio può essere letale”.

Dubbi di formazione - “Le difficoltà nel farla le ho e sono positive. Sono felice che tutti ora mi mettano in condizione di avere difficoltà nelle scelte. Qualche dubbio me lo porto dietro e lo avrò sino alla fine”.

Ramadani il “maratoneta” - “E' la sua caratteristica, ma la quantità della corsa non è niente se non c'è intelligenza e cognizione nel correre, e lui la ha”.

Filosofia per tutti - “E' una buona fase di campionato? Quando si accorciano le gambe cresce la lingua, per me è invece più importante fare, correre, che parlare. Ora non parliamo, facciamo…”.

Preparazione atletica, lavoro ampio - “Stiamo lavorando molto, dall'estate che lavoriamo molto. E non è vero che non cambiamo niente, ad esempio abbiamo ritoccato il modulo e siamo passati dalle marcature a uomo a marcare a zona mista. Siamo in evoluzione costante, anche fisica”.

Ballottaggio eterno in attacco - “Uno dei dubbi? E' certamente davanti. Uno indietro col minutaggio è Sottil che ha recuperato, ci potrà essere utile col Verona. Ci sono tante soluzioni, la fisicità di Kaba che ho schierato da esterno nel finale di Firenze. Per me è importante avere varietà di soluzioni. Poi è ovvio che Camarda e Stulic si giocano una maglia dall'inizio”.

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