LECCE - Un anno vissuto quasi da separato in casa, tra infortuni e problemi con la gestione tecnica: questo è stato il 2015 di Fabrizio Miccoli che nella stagione che più ha sognato nella sua carriera, quella con il Lecce, ha dovuto convivere con un tecnico che non l'ha apprezzato sino in fondo. Con la maglia del Lecce ha realizzato 14 gol nell'ultima stagione trascorsa ed ha trascinato i giallorossi fino alla finalissima contro il Frosinone, finita nella tragedia sportiva che tutti conosciamo.

La seconda parte di questa stagione però è stata un autentico dramma, tra guai fisici e gol che non arrivavano e addirittura le voci di una probabile partenza, legata soprattutto all'incompatibilità con Lerda e ora forse del tutto scongiurata.

La prima volta che si è sollevata questa ipotesi è avvenuta dopo la sconfitta con la Lupa Roma, quando il "Romario del Salento" ha deciso di non tornare a casa con la squadra, una frattura ricucita a fatica dal Presidente Savino Tesoro appena 48 ore dopo. Poi le panchine: addirittura 3 consecutive e il crollo di risultati della squadra. La piazza che inizia a dubitare di lui e il tecnico che lo usa come arma della disperazione solo nella deludente e triste trasferta di Ischia, il naufragio di un'anno difficile che siè concluso nel peggiore dei modi.

Nel mezzo anche una conferenza al veleno con l’ex azzurro sceso dalla A alla Lega Pro che fa la voce grossa per il bene del Lecce. Poi l'esonero di Lerda e l'arrivo di Pagliari, che ridanno linfa al sodalizio Miccoli - Lecce, che in questa fase pare in netto rialzo.

Chissà se proprio il 2015  non diventi l'anno giusto per permettere al Lecce e a Miccoli di compiere quel salto di qualità atteso da oramai 3 anni da tutta la piazza.