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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

ASCOLI - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da non prendere troppo sul serio…, mi raccomando!

GABRIEL - Ancora una volta un tiro e un gol. Un'uscita in cui cerca di decapitare Barreca, poi una serie di “non uscite” in cui cerca di farci saltare le coronarie. Sul gol non può nulla? Probabilmente è vero, ma se fa il portiere incollato al prato come una sedia diventa difficile anche poter ipotizzare che possa prenderne una. VOTO 5.5.

GENDREY - Fa tutto molto bene, tanto bene che Sottil gli mette contro prima Bidaoui e poi gli aggiunge il carico con Sabiri. Lui, già ammonito, gioca frenato. In panchina nel frattempo è in corso un lungo convegno di studi per decidere cosa fare… VOTO 6.

TUIA - Si perde Dionisi nell'occasione del pareggio ascolano. Peccato, sino ad allora non era dispiaciuto, ma anche un assassino prima di uccidere la prima volta era un brav'uomo. Bocciato. VOTO 5.

LUCIONI - Partecipa con cortesia e garbo da gentiluomo al pareggio di Iliev. VOTO 5.

BARRECA - Con la maglia del Lecce sin qui 174 minuti, tra spezzoni e gare incomplete. Al 92' dei suoi minuti in giallorosso mette sulla testa di Strefezza il suo primo assist leccese. Gallo dopo 27 presenze in B da professionista deve ancora trovare il tempo per farne uno. Da brividi. VOTO 6.5.

HELGASON - Non sapremmo cosa scrivere. Chiamate gli acchiappafantasmi: noi non l'abbiamo visto. VOTO 4.

BLIN - La cosa più bella del fine settimana sono le pagelle comiche (e più spesso compiacenti) che si leggono al bar tra caffè e cornetto. Fase di impostazione assente, zero assoluto, passaggi e passaggini accanto da scuola calcio, utilità zero. Anti-calcio. Entra lui e il Lecce va alla “moviola”. Mamma mia che lagna mortale. VOTO 5.

HJULMAND - Il giorno in cui migliorerà nella finalizzazione al tiro e nella capacità di dettare l'ultimo passaggio sarà un centrocampista da 20 milioni di Euro. Punto. VOTO 8.

GARGIULO - Partita da battaglia, da coltello nei pantaloncini. Lui arriva armato, non si tira indietro… Meritatamente ammonito solo nel finale, è sempre nel vivo del gioco, è sempre vigile. Picchia Mario! VOTO 7.

STREFEZZA - Prende una tonnellata di calci, segna e ispira un tempo. Inspiegabilmente si arena nella ripresa come una tartaruga spiaggiata. Sparisce completamente dai radar. VOTO 6.

RODRIGUEZ DELGADO - Procura due gialli in 12 minuti più recupero, ma non arriva mai alla stoccata personale. Anche perchè non si capisce ancora dove l'abbia messo Baroni. A fare cosa? La punta? La seconda punta? Il galleggiante tra le linee? L'intermedio? S.V.

CODA - Lui invece fa poco e male. Pretende di abbattere con un siluro Leali quando anche un “lob”, un pallonetto sarebbe bastato a portarsi a casa tre punti. Nel primo tempo fa di peggio, cercando l'iniziativa solitaria in una circostanza in cui Strefezza gli era vicino, pronto a chiuderla sul 2-0. Male. VOTO 5.

DI MARIANO - Dei tre davanti è il più ispirato, difensore aggiunto quando serve e spina nel fianco della difesa dell'Ascoli costantemente. E infatti Baroni lo tira via, forse per non dare nell'occhio. Inspiegabile… VOTO 6.5.

OLIVIERI - Pochi minuti per bocciarlo con un voto. Per sua fortuna. S.V.

BARONI - Tutti i grandi intenditori si concentrano oggi sull'opportunità o meno e sulla tempistica di alcuni cambi. E' un falso problema, perchè quello vero ci sembra avere un nome preciso: Rodriguez Delgado. Lo fa entrare 12 minuti più recupero e non si capisce in che ruolo giochi, che cosa debba fare. Troppo lontano dalla porta per tirare, troppo centrale per infilarsi dalle corsie da seconda punta o da ala offensiva, troppo lontano dal centrocampo per fare il centrocampista (cosa ovviamente che non deve fare, la nostra è solo una estremizzazione del concetto). Si può capire quale diavolo di compito immagina per lui l'allenatore? O entra per lo zuccherino della presenza settimanale? Per il resto poco colpevole sulla gestione del vantaggio, partite così è anche cosa normale provare a gestirle e tenerle dentro un recinto correndo meno rischi possibili. Non ha demeriti particolari sul pari, ci tiriamo via dal dibattito tra grandi menti fantasticatori di sostituzioni qui o là. Resta la vicenda Rodriguez Delgado. Quella sì, quella resta. VOTO 5.5.

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