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COSENZA IN CAMPO con la maglia commemorativa: addio al frate ultrà

E' morto nei giorni scorsi Padre Fedele, di cui nelle ultime ore si sono tenuti i funerali

COSENZA - Una vita in mezzo agli ultras e agli ultimi, con la sciarpa del Cosenza sempre addosso, in missione in Africa come allo stadio “San Vito”.

Cosenza ha dato l'ultimo addio a Padre Fedele Bisceglia, il frate ultrà morto a 87 anni dopo una lunga malattia e che sarà ricordato in Cosenza-Monopoli, oggi, gara di debutto in Coppa Italia di C dei “lupi” di Calabria.

Per Padre Fedele un minuto di silenzio prima del calcio d'inizio della gara e il ricordo social della società che ha stampato una maglia commemorativa col numero dell'attaccante principale, del numero 9, per il frate ultrà (FOTO SOPRA).

Padre Fedele è morto senza esaudire il suo ultimo desiderio, quello di essere del tutto riabilitato dalla Chiesa, dopo l'assoluzione completa dal processo per presunti abusi sessuali ai danni di una suora che gli era costato l'arresto, la cacciata dai Cappuccini e 10 anni di processo.

I vertici della cristianità gli avevano impedito di dire messa in pubblico con un provvedimento che accompagnava l'espulsione dai Cappuccini, un divieto che era rimasto nonostante l'assoluzione per colpa di cavilli burocratici che l'ArciVescovo di Cosenza-Bisignano aveva promesso di rimuovere in tempo prima che la malattia di cui era affetto il frate facesse il suo corso purtroppo mortale.

Non è accaduto e Padre Fedele è andato via con questo ultimo cruccio, oltre che con il Cosenza appena retrocesso in C, fatto che lo addolorava molto.

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