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ULTIM'ORA. Incidenti in Curva Sud durante Lecce-Inter, ASSOLTI I TIFOSI DEL LECCE

Si è chiusa la vicenda processuale nata dalle indagini della DIGOS di Lecce dopo i fatti di Lecce-Inter

LECCE - Sono stati assolti i due tifosi del Lecce occupanti il settore Curva Sud che il 19 gennaio 2020 secondo la ricostruzione delle indagini della DIGOS della Questura di Lecce, ricostruzione sostenuta e portata in giudizio dalla Procura, avrebbero aggredito, picchiato e rapinato di alcuni effetti personali (le sciarpe dell'Inter) altrettanti tifosi nerazzurri.

I fatti si sarebbero consumati al momento del gol di Bastoni che aveva portato in vantaggio l'Inter, prima del decisivo pareggio di Mancosu. Al momento della rete degli ospiti 3 tifosi dell'Inter, riconosciuti come tali per l'esultanza nel settore occupato dai tifosi del Lecce, sarebbero stati strattonati, presi a pugni e picchiati, oltre che privati delle sciarpe nerazzurre.

A farne le spese, tutti costituiti in giudizio, una 40enne di Fasano (Brindisi) finita in ospedale con un trauma cervicale, un 14enne di Conversano (Bari) a cui è stata sottratta la sciarpa mentre il padre è stato strattonato via per i gradoni, e un ragazzo della provincia di Lecce che si era alzato per esultare, preso a calci e pugni allo zigomo.

Alla fine del processo, sostenuto dagli imputati con la difesa dell'avvocato Giuseppe Milli, i due sono stati assolti da ogni accusa.

A pronunciare la sentenza la 2° Sezione Collegiale Penale del Tribunale di Lecce, Presidente Pietro Baffa, che ha espresso una assoluzione piena “per non aver commesso il fatto”. Smantellato l'unico elemento di prova che portava in aula l'accusa, i video amatoriali acquisiti dalla DIGOS di Lecce nell'ambito delle indagini sui momenti delle presunte aggressioni, ma anche testimonianze del tutto differenti che hanno ricostruito l'effettivo svolgersi dei fatti, testimonianze che sono state considerate veritiere.

Soddisfazione per l'esito della vicenda processuale, ma anche rammarico è stata espressa dall'avvocato Giuseppe Milli che ha sottolineato come questi presunti “colpevoli” siano stati nel frattempo costretti a 3 anni umilianti di DASPO con obbligo di firma, con nomi e cognomi sbattuti in conferenza stampa dalle forze dell'ordine senza nessuna condanna, oltre che a tutto quel che comporta emotivamente un processo penale in cui si rischia condanne cumulative importanti per lesioni aggravate, rapina aggravata tentata e consumata.

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