
I RETROSCENA ESCLUSIVI di SoloLecce.it. CORVINO-GIAMPAOLO, rottura su questi argomenti. Eccoli
Il DS di Vernole irritato del calcio lento e poco verticale di Giampaolo, il mister lontano dalla visione accentratrice del "grande capo"
LECCE - Distanze incolmabili, modi di vedere il calcio inconciliabili, dentro e fuori dal campo.
Pantaleo Corvino e Marco Giampaolo si sono rappresentati a quattr'occhi tutta la loro diversità di opinioni che ha reso impossibile ogni ipotesi di legarsi ancora per il futuro nel cammino del Lecce in Serie A.
Una determinazione a cui si era già arrivati, tra le parti, ben prima che il Lecce si salvasse, comunque fosse andata a finire, e che SoloLecce.it vi ha già rappresentato chiara da tutta la seconda parte di maggio sino all'ufficialità di ieri.
Corvino cerca calcio verticale, rapido, il 4-3-3 è il suo mantra, un credo religioso. Nel calcio di Giampaolo, ha manifestato il DS di Vernole allo stesso tecnico, c'era invece troppa prevedibilità, troppa noia, troppi palloni all'indietro e rischi con il gioco dal basso per una rosa non certo strutturata per avere confidenza difensiva con il pallone.
Un calcio molto fumo e poco arrosto, molta filosofia, sessioni di video-analisi anche di 4 ore per ogni giorno per i calciatori e poca velocità, poco gioco verticale.
A questo andava aggiunta la scarsa valorizzazione di elementi su cui lo stesso DS aveva fatto perno per puntare alla salvezza, da Coulibaly a Karlsson, passando per Konan N'Dri e Berisha.
Giampaolo non è stato da meno, in questo confronto risolutivo tra le parti: a Corvino aveva chiesto di costruire insieme una squadra che alzasse davvero l'asticella che in casa Lecce sono così tanto abili a citare a vanvera, aveva chiesto di “italianizzare” il gruppo con molti innesti dal mercato interno anche per venire a capo di una comunità umana prima ancora che calcistica che si è rivelata un insieme di “teste” spesso in conflitto tra loro. Aveva chiesto, soprattutto, che in virtù di questo lavoro tanti inadeguati dell'ultima stagione di Serie A prendessero la valigia del ritorno verso altri lidi. Quasi un azzeramento tecnico.
Distanze incolmabili, si è detto, rottura inevitabile.
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