
MERCATO FINITO, IL BILANCIO DI CORVINO: "il nostro DNA è puntare sulle scommesse"
Le parole del DS e del Presidente Sticchi Damiani in conferenza stampa a consuntivo del mercato estivo
LECCE - Conferenza stampa finale di rendiconto delle operazioni di mercato estive, questa mattina per il Lecce che con i suoi massimi dirigenti si è presentato in Sala Stampa al “Via del Mare”.
Hanno preso la parola il Presidente del club Saverio Sticchi Damiani ed il DS Pantaleo Corvino. Ecco le loro parole, qui in questo ampio estratto scritto, sotto nella video-intervista integrale realizzata in Sala Stampa.
Il primo ad intervenire è stato il “Re” incontrastato del mercato giallorosso Corvino. Ecco tutti i temi affrontati.
Analisi complicata - “Devo essere sincero non è facile essere lucidi dopo tanta attività e dopo un campionato estenuante come quello dell'anno scorso e che ci ha visto in fibrillazione sino alla fine. MI sforzerò di essere lucido pur essendo appena rientrato da Milano. E' giusto fare un rendiconto, poi dirò quel che sento io dentro. Dalla vittoria della B al 4° anno di A siamo stati sempre in crescita, sotto tutti i punti di vista”.
Veleni - “Noi siamo qui a parlare ogni tanto, c'è chi invece ogni giorno dalla mattina alla sera pensa di alterare la realtà. Se oggi ci possiamo permettere di comprare calciatori a 5, 6 milioni di Euro per me vuol dire crescere. I presidenti e i direttori si giudicano da quello che trovano e da quello che lasciano. In una Serie A di sceicchi e fondi fare quel che facciamo noi è impossibile, mi auguro che quando tra cent'anni non ci sarò più ci sia qualcuno che avrà fatto lo stesso”.
Scommesse - “Per restare così senza debiti devi agire sulle scommesse. Sono dei rischi, ma non possiamo permetterci nomi. Da chi si nasconde dietro al diritto di critica per fare il protagonista non accettiamo nulla, a differenza da chi esprime critiche che sono ben accette”.
Analisi nel dettaglio - “Siamo una rosa di 25, di 25 ne abbiamo 12 in Nazionale più Falcone che per noi vale quanto un nazionale. Jean sarà pronto a gennaio, Marchwinski tra 2 settimane, saranno 2 nuovi acquisti a tutti gli effetti. Ci sono 3 giocatori con cui siamo stati chiari dall'inizio, con Guilbert, Maleh e Rafia abbiamo parlato chiaro, non rientrano nei nostri piani tecnici. Abbiamo dei valori e tuteliamo il Lecce, nessuno può metterli in dubbio. L'anno scorso abbiamo vinto di gruppo e continueremo a puntare su questo, chi monta situazioni diverse sul gruppo sbaglia. I panni sporchi si lavano in famiglia e noi l'abbiamo fatto e lo facciamo. Ci sono dei mercati aperti, possono andare dove vogliono, poi c'è gennaio, hanno tutte le possibilità per trovare sistemazioni adeguate. Noi abbiamo bisogno di giocatori con altre motivazioni”.
La rosa - “Sui portieri non mi dilungo, li conoscete. Abbiamo sostituito Baschirotto che è andato via perché l'ha voluto lui con 2 nazionali, Siebert e Perez. Sugli esterni difensivi abbiamo puntato su Gallo e 3 ragazzi giovani, di più era impossibile fare economicamente. A centrocampo abbiamo 7 elementi di cui 5 in Nazionale. Coulibaly e Ramadani sono elementi titolari, il 3° posto se lo giocano in tanti, tutti forti. In attacco conteggiamo tutti gli effettivi, prime punte e esterni, che valgono come seconde punte. Guardando i numeri poche seconde punte hanno segnato come Morente e Pierotti, ci abbiamo aggiunto Sottil che prima guardavamo in figurina come obiettivo irragiungibile per il nostro livello. Abbiamo poi sostituito Krstovic e Rebic con Stulic e Camarda, preferendo prospettiva alla risonanza”.
Poi ha preso la parola il Presidente del Lecce Sticchi Damiani. Ecco i temi toccati.
Unico grande argomento - “Volevo parlare della crescita del club. Siamo arrivati a 22mila abbonati, evidentemente il nostro approccio ridondante, ripetitivo ma trasparente e reale è apprezzato. Stiamo crescendo costantemente, a livello sportivo, di strutture e di digitalizzazione del club”.
Come stiamo crescendo - “E' un percorso di step. Investiamo di più e lo facciamo a livello sportivo. I costi per il 1° anno di Serie A erano per 58 milioni di Euro, con 5 milioni di Euro di ammortamento. L'anno dopo sono saliti a 71, con 10 di ammortamento. Al 3°, quello appena concluso, abbiamo sostenuto 87 milioni di Euro di costi, con 14 di ammortamento. Se siamo cresciuti è merito di Corvino e del suo lavoro. Abbiamo risanato il pregresso, le difficoltà della B e il periodo difficile della pandemia. I ricavi? Si fermano a 55 milioni di Euro. A volte ho la sensazione che si pensi che un club di A possa essere gestito con pochi Euro, invece per mantenere tutto in equilibrio siamo costretti anche a scelte impopolari, preferendo investimenti futuribili a un nome da svincolato”.
Investimenti - “Ora possiamo spendere quasi 12 milioni di Euro per 2 giocatori, Siebert e Stulic, eppure si dice sempre che pensiamo agli investimenti nelle strutture e che parliamo di centro sportivo. Ecco, Siebert e Stulic costano più del Centro Tecnico, se interessa. Altri club hanno semplicemente ricavi fissi superiori, punto, e sono disponibili a fare forti tipologie di indebitamento a cui noi non ci stiamo, indebitandosi”.
Le dirette concorrenti - “Le neopromosse hanno fatto né più né meno quel che abbiamo fatto noi arrivando in A, per adeguare la rosa al livello del campionato, le altre, quelle che si sono consolidate in A con noi, non mi sembra che abbiano speso più di noi”.
Su questo tema è intervenuto anche il DS Corvino.
Stessa idea - “Non mi pare che le altre si siano rafforzate più di noi o abbiano operato meglio e nessuno, ritengo, ha operato come noi con scommesse o intuizioni. C'è chi negli anni è retrocesso costringendo le proprietà a ripianare anche 30, 40 milioni di Euro di patrimoni personali e sono pure retrocessi”.
Commenti