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L'EDITORIALE. -10 ALL'INIZIO DELLA STAGIONE: ci siamo chiesti perché il mercato del Lecce è così a rilento

Tutto appare legato alle sorti dei big in uscita: ma è giusto e normale per una società in salute e senza debiti?

LECCE - E' giusto e normale che una società senza debiti, in salute, reduce da importanti plusvalenze, dall'incasso di ricchi assegni televisivi e importanti fette di cedole di contributi di Lega, premiata annualmente dalla sua tifoseria come 7° “sorella” del calcio italiano (solo lato tifo…), che si propone ogni anno in Serie A con un monte ingaggi da bassa Serie B sia così condizionata nelle sue operazioni di mercato dalle ipotetiche cessioni dei suoi big?

Abbiamo provato a chiedercelo, dandoci qualche risposta in buona fede come è certamente in buona fede la società giallorossa, che però appare troppo bloccata sulle sue prerogative ragionieristiche, non empatiche quanto invece sono sempre stati empatici d'approccio nel passato i suoi massimi riferimenti.

La lista da consegnare in Lega è certamente l'argine maggiore a prendere iniziativa libera: come fare a tesserare un giocatore magari importante o sopra la media del Lecce se i posti, gli “slot”, sono poi quelli occupati dai Krstovic, dai Gallo, dai Falcone, dai Morente, dai Pierotti, da tutti quelli che potrebbero, possono o immaginano loro di avere mercato?

Non a caso Corvino sino ad ora si è mosso tra molti giovani, dove può fare scelte quasi senza rete, senza tetti numerici. Per il resto lavora confidando su una base solida, l'organico dello scorso anno, indebolito via via di qualche partenza (Baschirotto quella più pesante e non sostituita al momento).

Ok, tutto vero, tutte concrete zavorre a una operatività più rapida, ma siamo sicuri anche quest'anno che la rosa di una pochezza tecnica sconvolgente della stagione appena alle spalle sia in grado di concorrere alla salvezza nel prossimo (e più complicato!) campionato?

E siamo sicuri che la parte della ragione, come si dice al bar, stia della società che è convinta, citiamo parole testuali, che “l'organico dello scorso anno non abbia trovato giusta valorizzazione”, quindi che sia stata colpa dei Gotti, dei Giampaolo, dell'ambientamento, del destino, degli arbitri se i giallorossi abbiano disputato un campionato largamente modesto?

E poi siamo certi che siano sempre gli altri a sbagliare valutazione su questi presunti talenti inespressi oppure sono le regole del mercato che possono venirci incontro per darci la giusta risposta? A noi risulta che gli astri nascenti del calcio nella rosa allestita per la stagione scorsa non abbiano nessuna fila fuori dalla porta di casa, ma certamente lo saprà la società quante centinaia di milioni di Euro saranno state rifiutate per Gallo, Pierret, Morente, Pierotti, Konan N'Dri, Veiga e compagnia cantante.

Siamo certi poi che il Lecce che già veniva dai Guilbert, dai Morente o dai Pierotti in alcune zone del campo citate a caso possa passare agli impresentabili Veiga, Konan N'Dri e Banda?

Siamo certi che la giocata al casinò di Pierret sia riproponibile nel cuore del gioco? Basterà in Serie A non avere nessuno, nessuno, uno straccio di nessuno che sappia trattare il pallone in mezzo al campo? Per la 2° stagione di fila senza Hjulmand?

Siamo certi che Krstovic sarà sostituibile con Camarda (un grande acquisto secondo questa testata), ma siamo certi che sarà sostituibile con 1 solo elemento come sempre, 1 sola riserva che poi anche solo per un unghia incarnita dovrà dare spazio a Esposito della “Primavera”?

Siamo certi che Baschirotto sia sostituibile con un Tiago Gabriel investito, “preparato” e “spacciato” da una pilotata operazione giornaliera di stampa accondiscendente come il Cannavaro del Lecce che verrà? E che alle sue spalle l'alternativa sia Perez o Jean, 2 che quando corrono non alzano nemmeno i piedi da terra, corrono pure in una maniera che non convince, corrono per terra? Vengono da un altro calcio, dicono quelli che ne capiscono. A noi sembrano cose mai viste.

Ci aspetta un altro “giro” di casinò, un'altra puntata sul testa o croce, Presidente Sticchi Damiani e Corvino, oppure è lecito aspettarsi qualcosa in più al netto delle difficoltà della lista da depositare in Lega dove ovviamente il Lecce non può permettersi 2 Krstovic, 2 Baschirotto, 2 centrocampisti di qualità?

Ma almeno 1… per ogni ruolo…

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