LECCE - Braglia cambia tutto ciò che avrebbe potuto cambiare, manda in panchina 3 giocatori che egli stesso aveva avuto a Castellammare di Stabia (Liviero, Diop e Suciu), promuovendo Legittimo, Papini al rientro (abbastanza polemico nell'esultanza, chissà forse con la passata gestione tecnica...) e il ritorno del "guerriero" Moscardelli. Sorprende più di tutte le scelte l'avvicendamento Camisa-Gigli, un calciatore navigato scalzato dal baby ex Primavera Fiorentina rappresenta il coraggio di una scelta di rottura (pensate se fosse andata male a Braglia che responsabilità si è preso...).

4-4-2 il modulo, a tratti un 4-2-4 quando salgono gli esterni e sino a che Surraco non si arrende all'ennesimo problema fisico. Finale col 5-4-1 foltissimo e coperto, senza vergogna, per portare a casa i 3 punti.

Quel che è piaciuto di più è stato l'atteggiamento della squadra, apparsa ordinata in campo, con l'ordine di rispedire subito il pallone lontano dopo pochi tocchi, cercare il cambio di fronte, la sorpresa. E poi un certo spirito di sacrificio che si era appannato in recenti prestazioni abbastanza "sgonfie" di carattere.

Cosa va - Gigli e Cosenza rappresentano una piacevole sorpresa e un bell'assortimento di caratteristiche fisiche e tecniche. Perucchini ha chiuso la porta a doppia mandata, mentre Moscardelli ha lottato come il solito leone feroce. Oltre il semplice compitino che gli chiedeva Asta ma anche molto bene in costruzione Legittimo, altra nota lieta del sabato giallorosso.

Cosa non va - La prova di Curiale lascia ancora qualche dubbio sul suo inserimento tattico nel contesto-Lecce. Peccato, il bomber si vede che ha voglia e volontà di spaccare tutto, ma è spesso un pesce fuor d'acqua, non riesce a trovarsi spazi offensivi compatibili con Moscardelli. Il Lecce ha bisogno di Curiale, aspettiamolo fiduciosi.