Editoriali

Quel calcio senza cuore doveva cambiare tutto dopo il dramma di FIORITA: niente minuto di silenzio a Lecce-Spezia per il dramma del Bari

Tutte frottole da burocrati: il calcio non cambia. Per una amichevole senza uno straccio di valore negato il raccoglimento per il figlio del calciatore del Bari

BRESSANONE - Niente sconti, richiesta giunta alle istituzioni calcistiche troppo in ritardo. Sarà stata colpa probabilmente del figlioletto di Matthias Verreth, sarebbe dovuto morire qualche ora prima, almeno il tempo giusto a mettere insieme i neuroni dei burocrati della FIGC e della Lega Calcio di A e B.

E così nessuno ha autorizzato ieri un minuto di raccoglimento prima di Lecce-Spezia, inutile, irrilevante amichevole estiva che non ha potuto neppure fermarsi 1 minuto in segno di rispetto per il lutto tremendo che ha colpito il centrocampista belga del Bari Matthias Verreth, raggiunto in ritiro a Roccaraso (L'Aquila) dalla notizia della morte del piccolo in Belgio.

Lecce e Spezia si sono spese nel prepartita per abbracciarsi 1 minuto in segno di rispetto e di cordoglio, ma l'arbitro Ayroldi di Molfetta non ha ricevuto l'autorizzazione dalle istituzioni calcistiche per effettuare il minuto di raccoglimento ufficiale. In campo c'era un arbitro “vero”, della CAN di A e B, non uno preso dalla strada o ex arbitro come avviene in molte amichevoli estive non ufficiali, dunque le procedure da seguirsi erano quelle vere e proprie autorizzate da FIGC e dalle leghe. Quindi niente raccoglimento se non autorizzati.

E pensare che dopo la morte di Fiorita e dello scempio che si è fatto del dolore del Lecce le solite dichiarazioni di circostanza avevano garantito un cambio di passo dei burocrati del calcio davanti al dolore.

L'impressione concreta invece è che anche questa stagione vi racconteremo il solito calcio business e senza dignità.

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