Editoriali

L'EDITORIALE. Quel Presidente impietrito che è l'immagine di tutti noi

Con i funerali di Fiorita non si chiude, perché resta aperta, una pagina di dolore lacerante che ha travolto il Lecce

COPERTINO - Quel Presidente impietrito, con le borse sotto gli occhi gonfi di lacrime. Quel senso di impotenza, quella rabbia di non poter fare niente. Siamo tutti noi, è tutta una famiglia e una tifoseria.

Quel genio di Feltri aveva liquidato Fiorita dicendo che “non era mica morto l'attaccante, si vada avanti”, beh… la dimostrazione di che cosa fosse il fisioterapista del Lecce per il Lecce e per la sua comunità l'hanno data questi giorni incredibili.

A Feltri bisognerebbe mostrare come è stato salutato Fiorita, con onori da Capo di Stato, migliaia e migliaia di persone al seguito della camera ardente e dei funerali. Probabilmente solo i premier e i potenti della terra che ha intervistato nel corso della sua lunga e fortunata (fortunata negli incontri…) carriera hanno messo insieme numeri simili. Ma quelli erano funerali in doppiopetto, di circostanza.

Non certo mettevano insieme l'affetto di un popolo intero. Una folla oceanica per giorni ha reso omaggio a un ragazzo che non meritava il destino tragico a cui è andato incontro migliaia di chilometri lontano dalla sua Azzurra e da 4 bambini.

Ecco, l'immagine di un dolore senza un senso e senza una rete sotto, senza una fine, un vuoto cosmico, una cosa totalizzante ce l'ha data il Presidente del Lecce Sticchi Damiani, osservandolo davanti al feretro di Fiorita e durante il ricordo affidato ad Azzurra del suo compagno di vita prima della fine del funerale e dell'ultimo viaggio verso il cimitero del suo Graziano.

Il Lecce è impietrito, davanti a un buco nero di sensazioni, una devastazione totale dei sentimenti.

Molte cose saranno durissime da domani, dalla vita di Azzurra e di 4 bambini per cui il papà faceva sacrifici ogni giorno, soprattutto, al futuro del Lecce a cui è caduto un muro di dolore sulla testa, una parete di cemento in testa…

Per Feltri sarà stato “solo un fisioterapista, mica l'attaccante”. Per questa squadra e per questa società, invece, è un salto in una tragedia strabordante da cui sarà durissimo rialzarsi.

Fiorita avrebbe voluto la Serie A, certamente, e contava gli anni della sua permanenza nel Lecce per “fare la storia”, come ha ricordato la moglie, per “restare tanti di quei decenni del Lecce da fare la storia”.

L'ultimo regalo terreno che ci è rimasto da fargli è dunque la salvezza, tutte le componenti, noi compresi, adesso dobbiamo andare a prenderla per lui.

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