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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

VICENZA - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!

GABRIEL - Sarà passato un decennio buono di calcio italiano, arbitri e esperti ogni anno tengono incontri di squadra e con i singoli ruoli più delicati (il portiere lo è) ma lui continua a ignorare ogni genere di regolamento sulla posizione da assumere alla battuta di un calcio di rigore. Ne para uno che avrebbe preso anche se fosse partito rispettando il regolamento, tanto era “loffio” il tentativo di trasformazione di Meggiorini, poi si lancia in differita sulla conclusione di Ranocchia che regala 3 punti al Vicenza. Già nel 1° tempo aveva dato avvisaglie di sonnolenza su un retropassaggio lento lento di Dermaku, “lisciato” e salvato sulla linea. Fortunatamente era davvero un pallone lento lento. Stagione in progressivo decadimento. VOTO 4.

GENDREY - Con Strefezza e Blin lavora che è un piacere. Ala offensiva aggiunta, apporto di agonismo importante nella “battaglia” sangue e arena del “Menti”. VOTO 7.

CALABRESI - Spiccioli di gara, per fare casino piuttosto che mettere ordine. VOTO 5.5.

LUCIONI - Prestazione perfetta, senza sbavature. Capitano in continua risalita prestazionale dopo un avvio di stagione complicato con i “fantasmi” delle reti a grappoli raccolte lo scorso anno e in A. VOTO 7.

DERMAKU - Spalla perfetta dello “zio”, si va a cercare gloria personale sui calci d'angolo con due inzuccate fuori. Peccato. VOTO 7.

GALLO - Forza, ci vuole forza e carattere! Questo ragazzo sta crescendo, ma deve trovare ancora completa convinzione nei sui mezzi e la “cazzimma” giusta per affrontare qualche momento delle partite da cui si esce fuori caratterialmente, con la testa. Forza! VOTO 6.

BLIN - Sino a ché sta in piedi si vede, eccome. Con Strefezza e Gendrey mette al sicuro il binario destro. Assenza pesante nei successivi due terzi di partita. VOTO 6.5.

HELGASON - E' così tenero che si taglia con un grissino. L'esperienza di Reggio Calabria non ha aperto gli occhi abbastanza a Baroni, recidivo nel mandarlo in campo in un contesto che non è per lui, caratterialmente ancora al clima amichevole del calcio islandese. Fa una figuraccia, prende a calci Meggiorini in piena area dimostrando una lentezza di pensiero e di riflesso nell'allontanare un pallone dall'area che è preoccupante. Buona notte, fiorellino. VOTO 4.

RODRIGUEZ DELGADO - Disastroso, manda in porta il Vicenza per il gol vittoria. Baroni non l'ha presa benissimo… Noi segnaliamo in aggiunta che si rende autore di un fallo scriteriato da cartellino rosso, condonato in giallo dall'arbitro. Pomeriggio nero, perchè è tanto insofferente e nervoso? VOTO 4.

HJULMAND - Dispensa palloni, prende calci, distribuisce calcio. Lui c'è sempre… VOTO 6.5.

GARGIULO - In ripresa. Certo, fare peggio delle ultime tre o quattro partite in cui ce lo siamo dovuti sorbire era davvero complicato… VOTO 6.

STREFEZZA - “Danza” sul pallone del momentaneo vantaggio, dopo aver ingaggiato l'ennesimo duello con l'ennesimo portiere con altre tre occasioni limpidissime per mettere il Lecce davanti. Esce per motivi inspiegabili, o meglio per decisione di Baroni di chiudere in dieci il finale di gara (con Ragusa…). E' il migliore in campo del Lecce. VOTO 7.

RAGUSA - Apporto inesistente. VOTO 5.

CODA - Tira una brutta aria, la coppia centrale del Vicenza se lo “gioca” abbastanza bene, rimpallandosi la marcatura in maniera da dargli pochi riferimenti anche sull'avversario su cui giocare. Pomeriggio avaro. VOTO 5.

DI MARIANO - Pochi spunti davanti, più lavoro oscuro di copertura. VOTO 5.5.

LISTKOWSKI - Entra per l'appannato Di Mariano e non fa nulla di meglio. VOTO 5.5.

BARONI - Per uscire da situazioni “cilene” come quella del dopo-petardo ci vogliono gli attributi non solo di chi sta in campo ma qualche “segnale” di conforto e di coraggio deve arrivare anche dalla panchina, dai condottieri. Dopo il “botto” sparisce pure lui, rintanandosi in una serie di sostituzioni cervellotiche che danno il senso plastico della resa caratteriale del suo Lecce. Per i ragazzi, molto giovani e spesso stranieri non abituati a queste dinamiche sudamericane, ci possono essere tante attenuanti, per lui no. Andiamo a prenderci la Serie A venerdì, mister, perchè l'hai stra-meritata. Al netto di qualche passaggio a vuoto. VOTO 5.

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